PD: Il nostro lungomare non è un SUQ
SAN SALVO | Anche per l’estate 2016, il lungomare di San Salvo si trasforma in "Suq".Il Comune di San Salvo, concessionario pagante delle aree del demanio marittimo su cui insiste
il lungomare, anche quest’anno mette a disposizione lo spazio pedonalizzato ad una parte terza. Infatti, il Demanio dello Stato concesso al Comune per la strada ed il verde attrezzato si trasforma in una "gallina dalle uova d’oro" per un imprenditore “non residente nella nostra città e quindi non contribuente del bilancio comunale” che sub-affitta a sua volta ai commercianti.
E NESSUNO CONTROLLA !
I commercianti su quelle aree pubbliche, sono costretti a fare una vita da senzatetto, indecorosa ed igienicamente a dir poco precaria!
CHI DOVREBBE CONTROLLARE LE CONDIZIONI IGIENICHE - SANITARIE SONO GLI STESSI AMMINISTRATORI CHE PERMETTONO TUTTO QUESTO.
L'Amministrazione di San Salvo, forse non rispetta e non si fida degli imprenditori locali che pagano le tasse nel nostro comune dove operano e risiedono.
Diranno, quelli che decidono questo, che l’imprenditore offre gli spettacoli per l’estate !!!!!!!!!!!!!!! Per cui si tratta di una compensazione!!!!!!!
Il Comune di San Salvo se vuole fare un mercato estivo su aree pubbliche basta che chiede a norma di legge l'autorizzazione alla Regione, naturalmente questo significa che il mercato viene gestito e controllato sotto la propria responsabilità dall'amministrazione; forse questo è un problema e quindi l'amministrazione Magnacca se ne guarda bene dal farlo.
Da un conto molto, molto, approssimato per difetto, il volume d'affari supera certamente le 40.000,00 euro per cui con compensazione o non compensazione ci sarebbe l' obbligo di una gara pubblica per individuare il gestore. Naturalmente noi, momentaneamente all'opposizione solleviamo problemi e ci auguriamo un sussulto anche da parte delle associazioni di categoria locali.
Il Pd annuncia già da oggi che questa situazione sarà cambiata totalmente, dopo aver concertato con gli operatori turisti e commerciali locali perché la politica sarà quella della concertazione e condivisione.
Partito Democratico