Solo un pareggio per il San Salvo contro L’Alba Adriatica (1-1)
Forti critiche da parte della società biancazzurra per le decisioni arbitrali Non è da buttare via il pareggio del San Salvo nell’incontro casalingo contro l’Alba Adriatica. Un punto in questi tempi cupi, vale oro. La squadra di Gelsi nel confronto con l’Alba Adriatica,
squadra in corsa per l’ ammissione ai ammissione nei play of ha dovuto accontentarsi di un pareggio. Al 29’ del primo tempo é stato Dema ad aprire le marcature a favore del San Salvo. Nel momento che il San Salvo stava per efettuare l’ultimo forcing dei novanta minuti , l’arbitro ha espulso Molino. La squadra ospite ha approfittato della inferiorità numerica dei padroni di casa e, infatti, dopo 4 minuti ha raggiunto il pareggio con una pennellata su calcio di punizione di Veccia. Nel finale di gara si è avuto un avvicendarsi continuo di azioni da entrambe le parti , ma non sono state concretizzate dagli attaccanti. Non si può negare alla squadra di Gelsi di essersi impegnata con tutte le forze il massimo impegno, purtroppo contano i gol. I biancazzurri hanno accorciato il punteggio di un punto con il Miglianico che è stato sconfitto in casa dal Montorio 88. Il River Chieti, invece, ha vinto, staccando di altre due lunghezze la già pericolante squadra salvanese. Domenica prossima, il San Salvo, si recherà a casa della capolista Real Giulianova. Troverà pane per i suoi denti, ma ogni partita ha una storia a sé, pertanto non deve partire già battuta. Il San Salvo dovrà osare-osare-osare! In tarda serata l’’U.S. San Salvo ha inviato il seguente bollettino ai giornali “Se hanno già deciso che dobbiamo retrocedere - aferma il direttore generale del club Rudy D’Amico – possono comunicarcelo almeno evitiamo sacrifici e scendiamo in campo non con la juniores ma con gli allievi. Siamo stufi di dover tollerare alcune decisioni arbitrali come quella odierna che ci ha lasciato, per l’ennesima volta, in dieci uomini privandoci nella stessa azione anche di un calcio di rigore. Come società diciamo basta a questi comportamenti che danneggiano il calcio, il lavoro svolto sul campo durante gli allenamenti e le partite, e i sacrifici economici dei dirigenti. Noi - conclude D’Amico – non tolleriamo più queste situazioni”.
Michele Molino