San Salvo, celebrata la Giornata del Ricordo per guardare con occhi obiettivi la storia
Ha avuto inizio con la deposizione di un mazzo di fiori alla lapide alla memoria di Norma Cossetto, collocata nei pressi del Monumento ai Caduti di tutte le guerre, la celebrazione a San Salvo della Giornata della Memoria per poi proseguire con gli studenti delle scuole cittadine nella sala “Leone Balduzzi” della Porta della Terra.
E’ stato il presidente del Consiglio comunale Tiziana Magnacca a ricordare la drammatica storia della giovane studentessa universitaria Norma Cossetto, a cui lo scorso anno l’Amministrazione comunale ha dedicato una lapide “quale pietra d’inciampo”, una delle migliaia di vittime delle foibe nella Giornata nazionale del Ricordo,come da legge n. 92/2004) “in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano - dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.Sulla lapide è stata apposta questa frase, ed è la motivazione che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 9 dicembre 2009 utilizzo per assegnarle la medaglia d’oro al valor civile: “Giovane studentessa istriana, catturatae imprigionata dai partigiani slavi,veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerierie poi barbaramente gettata in una foiba.Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
“Dai campi di concentramento alle foibe, sono tra le pagine più spaventose dimostrazioni di inciviltà del secolo scorso. E noi, oggi 10 febbraio, in questa giornata di solennità civile nazionale vogliamo fare memoria per non dimenticare” ha esordito il sindaco Emanuela De Nicolis nel salutare gli studenti, le Associazioni combattentistiche e d’Arma, i parroci presenti don Beniamino Di Renzo e don Raimondo Artese, che ha provveduto a benedire i fiori depositi sulla lapide, e il dirigente scolastico Vincenzo Parente.
“La memoria è fondamentale. E’ importantissima perché il passato deve essere sempre presente nel nostro oggi perché ha ancora tanto da dirci. A differenza del ricordo non rappresenta solo un'immagine di qualcosa che è stato, ma ne fissa nell'umanità, l'idea, generando cultura, conoscenza e alimentando la riflessione. La memoria fa sì che la storia narrata di quei fatti accaduti non si ripetano più” ha sottolineato il sindaco. “E queste giornate sono state istituite proprio per aiutarci a ricordare. Conoscere e ricordare il passato per non dimenticare ciò che è stato. Imparare dalla storia per non commettere gli stessi errori” ha aggiunto ancora il sindaco di San Salvo.
Purtroppo le Foibe per tanto tempo non sono state parte della storia italiana e sono state un esempio di disumanità che caratterizzano tutte le guerre in ogni angolo del mondo; vennero utilizzate per nascondere le vittime. E in questo caso le vittime sono stati gli italiani, bambini, donne e uomini diventati all’improvviso senza dignità, oggetti senza valore.“La memoria è fondamentale. E’ importantissima – ha concluso il sindaco – perché il passato deve essere sempre presente nel nostro oggi perché ha ancora tanto da dirci”.
Il presidente del Consiglio Magnacca ha ricordato il perché dell’installazione della lapide al fianco di Settimia Spizzichino “entrambe vittime del livello più basso di degrado toccato dall’uomo” ricordando il sacrificio di Norma Cossetto e di tante donne, uomini e bambini nel confine orientale italiano.
Il comandante della Polizia Locale, il maggiore Antonio Persich, figlio di un esule istriano ha raccontato la storia della sua famiglia. Originario della città di Fiume, l’attuale Rijeka in Croazia, suo nonno era nato a Montona d’Istria, la nonna a Parenzo. Ha ricostruito il dramma delle popolazioni di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia. L’occupazione da parte dei partigiani del maresciallo Tito, l’entrata a Fiume il 3 maggio del 1945, la città olocausto. La guerra finita ma che vede il coinvolgimento della popolazione civile ed inerme che veniva prelevata dalle loro case, spariva e di cui non si sapeva più niente per finire inghiottite dalle cavità carsiche. “Italiani che hanno perso la loro vita, la loro identità, la loro storia. Italiani che sono stati privati della loro cittadinanza. Sono stati privatu di tutto – ha rimarcato Persich – non hanno mai chiesto niente, non hanno ricevuto niente, hanno lottato per quello che sono riusciti ad avere. Perciò non perderò mai l’occasione per raccontare. Questa è la mia identità e ne sono fiero”.
Il consigliere delegato alla Cultura Maria Travaglini ha infine ringraziato tutti i partecipanti per aver condiviso la Giornata del Ricordo sottolineando il valore della conoscenza: “Abbiate sempre sete della conoscenza perché solo attraversa di essa con lo studio si può guardare con occhi obiettivi gli avvenimenti della storia”.
Per il Consiglio comunale dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto omnicomprensivo “Mattioli-D’Acquisto” ha preso la parola il sindaco baby Fabio Tasconementre Alice Zingarelli, Giada Giannini e Ludovica Vallone hanno illustrato il cartellone “Per rompere il silenzio” accompagnate dalle docenti Pina Cieri e Maria Aurelia Del Casale. Gli alunni delle classi IV A, IV B e IV C del plesso scolastico di Sant’Antonio dell’Istituto comprensivo “Gianni Rodari”si sono esibiti con delle poesie e dei canti con il coordinamento delle insegnanti Mariateresa Antonini, Cinzia Di Stefano, Liliana Giardino, Sabrina Monacelli, Teresa Antonietta Teti, Anna Mucciaccio e Antonella Sciorra.