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“Questo gruppo è un’opera di Dio”: le parole più forti e più ricorrenti che sono risuonate per i 40 anni del gruppo RnS Madonna delle Grazie a San Salvo

Una giornata di lode e gratitudine a Dio ha segnato il 40° anniversario del Gruppo del Rinnovamento dello Spirito Madonna delle Grazie di San Salvo, un evento speciale per ricordare quattro decenni di cammino spirituale e per ringraziare e dare lode a Dio per tutte le persone che hanno vissuto l’esperienza carismatica del Rinnovamento dello Spirito in questa comunità.

La giornata è iniziata con l’accoglienza, cuore di ogni incontro del Rinnovamento e un momento di preghiera comunitaria che ha creato un clima di comunione e spiritualità. A seguire, la catechesi guidata da Giampaolo Micolucci ha offerto una profonda riflessione sul tema: «Io non adoro gli idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra, e che è il Signore di ogni essere vivente» (Daniele 14,5).

Parole incisive e potenti quelle di Micolucci, che hanno toccato i cuori dei presenti, invitandoli a riscoprire l’autenticità della fede e a liberarsi dagli idoli moderni per adorare il Dio vivente, creatore e Signore di ogni cosa. “Questa è un’opera di Dio. Il tema che avete scelto per questa giornata ha i toni di una profezia del nostro tempo.. Ascolta Israele è la premessa delle legge che governa le dieci Parole: « Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente.” Ama il prossimo tuo come te stesso….Dio fa un’alleanza con la sua comunità..l La legge è rivolta a un popolo e non un singolo…Stiamo qui per stare con Gesù…Gesù ci invita a recidere quegli idoli umani che ci impediscono di essere felici… è come un ramo anche fiorito e bello che però ci impedisce di vedere il panorama, taglia quel ramo e avrai l’opportunità di vedere tutto il panorama della tua vita.. Gli idoli possono essere tanti, denaro, potere, ruoli, il proprio corpo, la sessualità, ma ciò a cui dobbiamo stare più attenti anche alla religiosità fatta di riti vuoti che non mettono Gesù al primo posto… In ogni cosa che facciamo non dobbiamo avere paura di mettere Gesù al primo posto. Gesù Cristo è il personal trainer che puoi incontrare nella Chiesa. Mettere Dio al primo posto ci libera da ogni idolo e e l’essere liberi ci aiuta ad essere delle persone felici

Dopo la catechesi, il gruppo si è spostato nella chiesa di San Giuseppe per vivere la fonte e il culmine della nostra fede, la celebrazione eucaristica officiata dal parroco don Raimondo Artese e concelebrata da don Vicenzo Giorgio, testimoniando insieme l’importanza di un cammino di fede vissuto in comunità. Tantissimi i volti di questi 40 anni che pure se non hanno potuto partecipare a tutta la giornata non sono voluti mancare alla celebrazione eucaristica proprio a testimoniare quanto questa realtà carismatica ha segnato la loro vita. Presenti anche alcuni figli di persone che hanno fatto parte del cammino fino all’ultimo e che ora sono davanti al Padre celeste.

Vitalina Di Matteo ha testimoniato la nascita del cammino sottolineando in più momenti “Questi 40 anni sono la prova che questo gruppo è un’opera di Dio. “Intorno al 1983 ho cominciato a frequentare questo cammino grazie a Cristiano Naclerio. All’epoca avevo un negozio di alimentari e lui era un mio cliente. Mi parlava con così tanto entusiasmo di questo cammino che mi sono incuriosita solo che io avevo solo il giovedì pomeriggio libero. Manco a farlo apposta in questo giorno c’era una preghiera a Scerni nella contrada di san Giacomo. E così insieme a Nicola Marchesani, il collega di Cristiano che gli aveva fatto conoscere questa realtà e insieme ad altri andavamo a Scerni per vivere questa preghiera comunitaria gioiosa e che si interfaccia con un Dio vivo e presente nella nostra storia. Dopo un ò cominciammo a sentire l’esigenza e il desiderio di riportare quella realtà a San Salvo. Cristiano e Nicola andarono a chiedere la chiesetta di San Rocco, don Cirillo stesso propose una soluzione più ottimale: la chiesetta della Madonna delle Grazie.”

La celebrazione dei 40 anni è stata un’occasione preziosa per ricordare e ringraziare Dio per tutte le persone che hanno vissuto anche per una sola ora il camino, ma anche per guardare al futuro con speranza, rafforzati dall’esperienza spirituale condivisa. La gioia e la gratitudine per l’opera del Signore nei cuori di tanti fedeli sono state il filo conduttore di questa giornata speciale.

Un anniversario che ha ribadito la centralità della preghiera, della comunione fraterna e del rinnovamento personale, per continuare a rendere lode a Dio con la forza dello Spirito.

Presenti anche il coordinatore regionale del Rinnovamento nello Spirito Mauro Mencarelli, il padre spirituale regionale padre Tonino Levita e rappresentanze dei gruppi di Casalbordino, Gissi, Cupello, Vasto e Furci. Il gruppo Maranathà ha voluto far dono di un crocifisso con delle mani che avvolgono proprio a sottolineare il particolare legame che ha caratterizzato nel tempo questi due gruppi.

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