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Civeta, i sindaci fanno sentire la loro voce contro il prossimo aumento delle tariffe dei rifiuti

SAN SALVO | Gestione commissariale del Civeta, aumenti dei costi a carico dei comuni per il conferimento dei rifiuti, questione Ecolan, gestione del personale e richiesta

di tornare alla governance dell’impianto di Valle Cena. Sono i temi trattati nel corso di una conferenza stampa svoltasi nell’aula consiliare del Comune di San Salvo a fronte della preoccupazione del sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca che assieme ai colleghi Filippo Marinucci (Casalbordino) Manuele Marcovecchio (Cupello), Mimmo Budano (Villalfonsina) e Saverio Di Giacomo (Monteodorisio) sono pronti anche a forti iniziative pubbliche «come riappropriarsi delle chiavi dell’impianto di Valle Cena» a fronte dell’evidente stato di disagio e di frustrazione per come si trascina la vicenda Civeta.

Il sindaco Magnacca ha analizzato la delibera del commissario Gerardini sugli aumenti che andranno a scaricarsi sui comuni con conseguente trasferimento sul piano finanziario con maggiorazione della Tari già dal prossimo anno. «Siamo molto preoccupati per i nostri cittadini – ha detto la Magnacca – perché passando attraverso le diverse sigle delle tariffe e il nuovo modo di calcolare la tassa di rifiuti, in adempimento a direttive comunitarie e a leggi statali, tutto ciò abbia portato a degli aumenti che hanno dovuto sopportare e che non sono più tollerabili».

Il momento è particolarmente difficile con le famiglie in sofferenza tanto che solo a San Salvo lo scorso anno c’è stata una minore riscossione della Tari per 600mila euro. «Quindi è facile immaginare che se nel 2017 aumenteranno le tariffe – ha aggiunto il sindaco di San Salvo – significa mettere a dura prova le tasche dei nostri cittadini oltre che rischiare che il mancato gettito raddoppi con evidente danno per l’Ente locale».

Gli annunciati aumenti del Civeta diventano un gioco pericoloso anche per lo stesso Civeta che vedrà i comuni in difficoltà nel pagare quanto dovuto se i cittadini a loro volta non pagano. Altro aspetto affrontato nel corso della conferenza stampa il rapporto tra il Civeta ed Ecolan che lascia intravedere una collaborazione che dovrebbe sfociare in una fusione di cui i sindaci sanno ben poco. «Noi non capiamo – ha aggiunto la Magnacca – qual è il progetto e il disegno finale di questi due enti e di come sarà attua lo smaltimento dei rifiuti. L’unica cosa certa è che al momento Ecolan conferisce i rifiuti nel nostro impianto».

La preoccupazione dei sindaci è che presto si esaurisca la capacità della Civeta di poter accogliere altri rifiuti con i conseguenti disagi per i comuni consortili. Terzo aspetto la gestione del personale nel momento in cui si chiede l’adeguamento delle tariffe e al tempo stesso si procede ad assunzioni a tempo indeterminato facendo lievitare i costi di gestione oltre all’aumento di personale interinale.

«Noi non contestiamo il dottor Gerardini – è stato detto – perché in fondo è l’esecutore materiale di quanto gli viene indicato dalla Regione Abruzzo, ma così viene meno l’impegno che aveva preso D’Alfonso di dare piena efficacia agli organi assembleari, i sindaci non decidono più la programmazione del Civeta ma sono stati anche tagliati fuori perché sono esclusi dalle scelte future. Un territorio spodestato totalmente per un impianto realizzato dai comuni consortili».

Per Budano «il nostro è uno stato di allarme per l’impatto dell’aumento tariffario che dal 1° gennaio inciderà sulle tariffe per un 25/30 per cento. Una pesante ricaduta sui cittadini con il rischio che non paghino più con i bilanci comunali in crisi. Perché sono aumentate le tariffe. Abbiamo paura che il Civeta sia diventato un poltronificio con l’assunzione di personale. Chiediamo che la Regione faccia chiarezza su questa gestione».

Il commissariamento, di cui non si conosce la scadenza, era stata fatto per approvare i bilanci che, a detta della Regione, non erano stati approvati con la procedura corretta e sistemare le quote delle due Comunità montane. «Perché si persevera su questo tipo di commissariamento senza confrontarsi con i sindaci che sono i proprietari dell’impianto» ha concluso Budano.

I sindaci vogliono recuperare un dialogo costruttivo con la Regione Abruzzo. «Aumenti che sono per il mio Comune una vera e propria legnata – ha detto il sindaco di Cupello – perché non sono più sopportabili dai cittadini. Posso capire qualche punto ma non così come è stato proposto dal commissario Gerardini. Difficoltà che non possiamo nascondere ai nostri cittadini che devono essere consapevoli che viene tutto calato dall’alto».

Di Giacomo ha messo in evidenza come gli aumenti delle tariffe saranno una vera condanna per tutti i cittadini che arriveranno senza nemmeno essere applicate in maniera progressiva, ma tutte in una volta.

Infine il sindaco di Casalbordino ha ribadito come il commissario oltre ad aver deciso senza aver sentito i comuni non ha nemmeno tenuto conto di «riservare uno trattamento diverso ai comuni fondatori del Civeta. Noi abbiamo creduto nel progetto consortile eppure oggi siamo a pagare un tributo così oneroso. Pertanto chiedo che si consenta ai nostri comuni di tornare a gestire il Civeta». Assenti per impegni i sindaci di Vasto, Pollutri e Scerni.

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