Il Bosco e la Bandiera si presenta
E’ stata presentata questa mattina al Caffè letterario Moliere (dove peraltro ha sede) la neo costituita Associazione di San Salvo, “IL BOSCO E LA BANDIERA”.Ad illustrare i motivi che hanno originato la volontà di costituire il sodalizio alcuni dei fondatori, tra cui Gabriele Marchese e Nicolino Torricella,
che hanno anche anticipato due delle iniziative che avranno luogo in questo anno sociale:
- il bando riservato agli studenti di San Salvo, con cui verranno erogate dodici borse di studio a ragazzi che presenteranno elaborati tesi principalmente a “promuovere, attraverso la focalizzazione sui fatti avvenuti nel 1950 a Bosco Motticce di San Salvo, la conoscenza del millenario fenomeno storico delle lotte e delle conquiste contadine, quali manifestazioni del progresso umano”. Questa che è la prima tra le finalità esplicitate nel bando riprende uno degli scopi più importanti del “Bosco e la bandiera” ovvero lo stimolo del desiderio dei giovani di costruire una società più giusta, basata anche sulla diffusione della ricerca storica e sulla valorizzazione della storia, come contenitore dei valori della tradizione contadina;
- apposizione di un monumento, disegnato dallo scultore Claudio Gaspari e in costruzione presso la Gron steel di Vitale Ialacci, nel luogo da cui partirono i millecinquecento contadini poveri per la messa a coltura dei terreni demaniali del Bosco.
L’ Associazione, costituita il 21 agosto scorso, è stata fondata da ENRICO CIAVATTA; PALMINA NAPOLITANO, MICHELINO CILLI, CARMINE TORRICELLA, FERNANDO SPARVIERI, CARLO CARDARELLA, NICOLINO TORRICELLA, MARIO CODAGNONE, GABRIELE MARCHESE, ANGELO D'ANDRILLI, CHINNI TERESA, MARIO DI GIACOMO, ORAZIO DI STEFANO, MARISA D’ALFONSO, ANGELO PAGANO, NICOLA RUGGIERI, DOMENICO DI STEFANO, FIORAVANTE D'ACCIARO, VITALE CHIODITTI E FELICE TASCONE, tra i quali sono stati nominati: presidente Gabriele Marchese e tesoriere Angelo D’ Andrilli. Molti dei fondatori sono figli dei protagonisti di quelle lotte, mentre l’unico che vi partecipò direttamente è Fioravante D’ Acciaro, all’epoca quattordicenne.
Alla lotta del Bosco (vinta dagli occupanti, tanto che fu autorizzato il disbocamento e la concessione di un ettaro a famiglia) parteciparono millecinquecento sansalvesi dei tremila abitanti del tempo. I principali protagonisti furono arrestati e rinviati a giudizio, ma per fortuna la lotta non finì nel sangue: il provvidenziale intervento di un deputato marsicano, l’on. Bruno Corbi; convinse il colonnello comandante del plotone a non ordinare spari sui rivoltosi, che tornarono a casa pacificamente e senza vittime, diversamente da ciò che sarebbe accaduto la settimana dopo nella vicina Lentella, dove furono uccisi dalle forze dell’ordine due contadini poveri.
Il ricordo di quelle eroiche gesta per la coltivazione delle terre a San Salvo e Lentella e per l’utilizzo del metano (qualche anno dopo) a Cupello è ancora molto vivo nella memoria collettiva locale, soprattutto perché oralmente trasmessa dai protagonisti alla generazione successiva.
Precipuo compito dell’ Associazione sarà quello di trasmettere anche alle giovani generazioni di questo tempo e a quelle successive quanto avvenne nel ’50, nella consapevolezza che quelle lotte per il pane ed il lavoro aprirono la strada al benessere successivo, fondato sulla industrializzazione di Stato (la Siv) e sulla produzione della frutticoltura moderna, commercializzata dalle nascenti cooperative.