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Gennarino, pescivendolo  da 60 anni: “M i sento salvanèse”

Gennarino Biondelli, 73 anni, termolese, era ragazzino quando ha iniziato a vendere il pesce. Non era mai stato a San Salvo, ma ne sentiva parlare come  un paese di contadini ai quali, però, non mancava  la “lira in tasca”.  Infatti  i  Salvanesi non hanno mai sofferto la fame atroce.

Quasi tutte le famiglie avevano un  campicelloda coltivare, la farina per la preparazione del  pane e della pasta, l’ olio, il pollaio e il maiale da uccidere all’inizio dell’inverno. Nel 1963 Gennarino Biondelli  aprì  una pescheria a San Salvo  in via Marconi. Nel 1978 trasferì  il suo banco di vendita nel “Mercato Coperto”.  Da allora ad oggi, non ha mai lasciato la sua  attività di pescivendolo.

“ Faccio il pescivendolo da una sessantina di anni, San Salvo ce l’ho nel cuore - ha dichiarato Gennarino -  la  popolazione salvanese  è gentile ed educata. Sento di appartenere  più a San Salvo che a Termoli, mio paese di nascita,  dove vivo tutt’oggi.  I Salvanesi mi hanno  permesso di continuare ad  esercitare  un  mestiere che io amo. Mi ricordo quando vendevo il pesce  con  una vecchia bilancia e con i pesi di ottone. Le buste di plastica ancora non esistevano. Mettevo il pesce dentro fogli di carta ruvida, che acquistavo per 20 lire al pacco. Sento che la gente mi vuole bene.  Da 55 anni vendo il pesce a San Salvo. Non ho nessuna intenzione di  lasciare il mestiere più bello del mondo”.

Dopo la conversazione,Gennarino, con l’accento tipicamente termolese, ha cominciato a strillare:”Pesce  frèsche! Accattate lu pesce!!   

 

  1. M. Molino
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