San Salvo - News

Foche 2015 b

Particolarità di una cronaca fine 1800  sul  Fuoco di San Tommaso e sulle reliquie del patrono San Vitale

Lo storico don Cirillo Piovesan  è stato il primo a mettere  per iscritto i particolari dell’ arrivo delle reliquie di San Vitale a San Salvo,  20 dicembre 1745 notte di San Tommaso. Una folla straordinaria attendeva commossa e in preghiera. Faceva molto freddo, per cui  venne

 acceso un fuoco enorme , che prese nome “Lu foche de San Tumuàsse”. Il noto giornalista di Vasto , Giuseppe Catania,  ha redatto un articolo contenente  passi  di una cronaca  fine 1800,  che riporta altre  particolarità sulle reliquie di San Vitale e lu foche de San Tumuàsse. Ecco il testo completo:” Nella notte dal 20 al 21 dicembre uno stuolo numeroso di  soldati turchi sbarcati a nord della foce del Trigno, si avventurò nel tenimento di San Salvo per assaltare la cittadina presso Vasto e impadronirsi del preziose reliquie del protettore San Vitale. Gli abitanti, pur abituati a simili agguati, che frequentemente li comprendevano, dormivano tranquillamente; in quella notte tremenda furono destati da un improvviso suono di campane. Balzarono dal sonno e si riunirono nella piazza armati di forche e di badili, pronti a respingere ogni attacco. E poiché non si vedeva alcun pericolo imminente, corsero alla chiesa: un gran fuoco ardeva davanti; sull’altare maggiore l’urna preziosa delle reliquie di San Vitale, splendeva in mezzo a centinaia di ceri e le campane continuavano a suonare furiosamente, senza che alcuna mano  muovesse le funi. Si gridò al miracolo, alla salvezza … Da quell’epoca, ogni anno, nella notte di San Tommaso, gli abitanti si riuniscono nella piazza attorno al gran fuoco benedetto dal parroco per invocare la protezione del Santo Patrono; è notte di ringraziamento e di festa: lo scoppio dei petardi ed il suono delle campane inondano la valle sottostante e raggiungono il vasto e ritmico respiro del mare”.

Michele Molino