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Il dramma dei lavoratori del Cotir e le responsabilità della politica.“2012- 2017”: il fallimento delle classi dirigenti abruzzesi.

VASTO | Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni il consorzio delle tecniche irrigue (Co.t.ir. di C.daZimarino), ha dovuto subire il distacco della energia elettrica per non aver potuto provvedere al pagamento delle bollette. Un centro di ricerche

che in questi anni è stato illuso dai politicanti regionali che si sono alternati al potere. Dal 15 marzo del 2015 i suoi dipendenti non riscuotono i salari o stipendi mentre la politica parla e non agisce per rideterminare riforme serie e per dare certezza scientifica all’ente pubblico e alle famiglie per ristabilire il diritto alla serenità e al lavoro. Un organismo pubblico che possiede circa 50 ettari per ricercare e sperimentare nuove strade in vista delle profonde trasformazioni climatiche negative che incombono anche su questo territorio, praticamente dimenticato e umiliato da politicanti di nessun valore. Veramente molto strano che non si abbia la consapevolezza della tutela del patrimonio pubblico e che l’assessore regionale alla agricoltura Pepe non senta il dovere morale e politico di offrire garanzie di prosecuzione della ricerca di questo ente e che annulla le speranze dei circa trenta dipendenti che da tre anni non ricevono stipendi per sostenere le loro famiglie. Dal 2012, anno in cui governava il centro destra, le cose sono andate progressivamente peggiorando, bloccando una attività di ricerca molto importante per il territorio e per il futuro. Dal governatore d’Alfonso ci aspettavamo una svolta seria, ma vedo che anche lui rimanda e tergiversa, forse anche a causa della debolezza dei politici locali. Comunque mi sorge un dubbio: che si voglia smantellare tutto per consegnare 50 ettari di proprietà pubblica, cioè di tutti i cittadini, a qualche nuova società di cui ignoriamo il nome e le finalità, ma che sembra pronta a avanzare le sue proposte?. Una nuova speculazione? Nuovi soggetti dalla oscura identità ma che vedo rappresentati da politici locali? Voglio ricordare a tutti che questa struttura pubblica è stata realizzata con le tasse pagate dai cittadini costata circa 25 miliardi di vecchie lire, e che ha alimentato le speranze di un territorio specie in vista di quei progetti europei che il COTIR guardava con interesse. E mentre i lavoratori continuano a essere presenti sul posto di lavoro, la politica agisce per altri interessi. Ma di fronte al distacco della energia elettrica per mancate corresponsioni, e ai danni gravissimi che ne potranno conseguire sul rischio allagamenti in quanto le pompe sono collocate a immersione, sembra che esista una volontà per distruggere questo ente di ricerca. L’ex sindaco di Vasto Luciano Lapenna è perfettamente a conoscenza della situazione immagino, ma in veste di presidente regionale ANCI non mi pare che abbia sollevato la sua voce per la tutela di questa importante struttura, e dei dipendenti che nonostante le gravi situazioni personali in quanto non ricevono stipendi da tre anni, continuano ad essere presenti nel posto di lavoro. Il Sindaco di Vasto Francesco Menna su cui sono riposte anche le speranze di questi dipendenti, alzi la sua voce e convochi immediatamente l’assessore regionale Pepe, il presidente D’Alfonso, l’assessore Mazzocca, e apra immediatamente una vertenza su questo dramma che investe il futuro di posti di lavoro e le famiglie investite! Così come la Chiesa rappresentata dal Vescovo Monsignor Bruno Forte alzi la sua voce come ci pare abbia fatto in questi giorni sulla vicenda dei lavoratori Honeiwell affinchè non risulti vuota la parola “solidarietà”.

 

Menna Ivo rappresentante della Nuova Terra e responsabile ONA (osservatorio nazionale amianto)

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