Ho rispettato i giorni di festa, mi sono trattenuto dal fare ogni commento su quello che è accaduto in città durante questi ultimi giorni. Dalla rapina in un bar di un distributore di carburanti nei pressi di uno degli accessi a Vasto, fino ai danneggiamenti alle strutture del presepe vivente nel centro storico.
Dalla periferia al cuore, è tutto un Far West. Verrebbe quasi da ribattezzare la città col nome di “Far Wasto”. E non c’è alcuna ironia nelle parole, né tantomeno voglia di sbeffeggiare una città, la cui situazione provoca profondo dolore soprattutto in chi ha a cuore questa Comunità che assiste a ciò, nella speranza che chi è deputato ad amministrare se ne accorga e faccia qualcosa. Invece niente. Quando va bene è tutto fumo e niente arrosto.
Eppure al silenzio delle Istituzioni c’è un limite. Così come pure alla inerzia. O almeno così dovrebbe essere. Non si può restare a guardare, qualche volta scaricare le responsabilità, altre fare proclami ai quali puntualmente non seguono i fatti. È davvero imbarazzante dover stare a sollecitare interventi, come se tutto quello che accade lo vedessimo noi e non lo nota chi amministra una città che sembra lasciata al proprio destino, in attesa che si avvicinino le elezioni per raccontare questa volta, sulla falsa riga della sala emodinamica, che sulla sicurezza si sono fatti otto decimi.
Non si è fatto nulla per cercare di imprimere una svolta, prendendosi non il ruolo, ma la responsabilità di essere la città più grande del territorio che deve senza indugio coinvolgere non solo i Sindaci dei Comuni limitrofi che pure vivono un problema sicurezza, ma gli eletti tutti, le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, per mettere in campo un vero e proprio piano di salvaguardia della serenità dei cittadini.
Non è ironia, ma sembra davvero di vivere a Far Wasto.
Buone feste.
Marco di Michele Marisi
Responsabile ‘Giovani In Movimento’