Apprendiamo con grande stupore che la Giunta Regionale d’Abruzzo ed il suo Presidente facente funzioni – tutti in scadenza - si apprestano a chiudere la partita della perimetrazione della Zona Economica Speciale (ZES) . Lo fanno come al solito, con improvvisazione
e superficialità, che male si conciliano con il grande ritardo che ha caratterizzato l’adozione dell’adempimento finale.
Lo fanno, come al solito, a seguito di una pletora di stucchevoli riunioni con Enti, Associazioni , Sindacati di categoria, Partiti Politici ed altri portatori di interessi, tutte caratterizzate dalla assenza della unica cosa che avrebbe potuto servire : la programmazione univoca e certa dello sviluppo e dell’uso del territorio regionale .
Se dovessero risultare confermate tali notizie , che trapelano dagli ambienti amministrativi regionali, gli operatori si troverebbero di fronte ad un elaborato progettuale di sintesi ZES che modifica completamente i principi e gli orientamenti della originaria proposta perimetrale della Giunta ed introduce una frammentazione eccessiva di uso del territorio , che mortifica il contesto industriale più grande del Mezzogiono - esteso tra le valli del Trigno e del Sangro, ai suoi Porti di Vasto e di Ortona ed agli assi della logistica verso gli autoporti regionali e l’interporto di Manoppello - aprendo ad aspettative di promozione industriale che rischiano di essere dispersive, prive di appetibilità e spesso irrealizzabili.
Tanto, evidentemente , nel difficile tentativo di mediare e considerare tutte le richieste degli Enti locali, di ogni ordine e grado e spesso guidate da esponenti del Partito Democratico, più orientate alla risoluzione di piccoli interessi di parte che al disegno di un quadro organico di sviluppo economico e sociale della Regione, quale dovrebbe essere una perimetrazione ZES.
Se dovesse essere addirittura confermata – ad esempio negativo - la notizia secondo la quale sarebbero destinati allo sviluppo del Porto di Vasto ed individuati solo una cinquantina di ettari – molti dei quali ubicati fuori dai confini del Piano Regolatore Vigente, o in zone gravate da vincoli di inedificabilità assoluta - , senza nemmeno valutare le richieste della Giunta Comunale di Vasto, allora ci sarebbe da rimanere sconfortati dal dilettantismo amministrativo e dalla scarsa attenzione dedicata ad un così importante adempimento.
Sono gia note , per altro, la qualità e la quantità, assolutamente inadeguate ,della azione amministrativa, dedicate al vastese ed alle zone interne della Provincia di Chieti, dalla Regione Abruzzo e dal Partito Democratico in materia di sanità, di viabilità , di risorse idriche e di servizi destinati al cittadino, nel corso degli ultimi anni ; la perimetrazione ZES se venisse definita come si va ventilando, potrebbe assestare un colpo mortale e definitivo al nostro territorio.
Con buona pace di chi si attende sviluppo e posti di lavoro .
Il Presidente Lolli, la sua Giunta in scadenza ed il Partito Democratico abruzzese – non avendo saputo gestire i tempi ed i modi della perimetrazione ZES - tolgano le mani dal futuro di Vasto e del suo Comprensorio, rinviando a dopo la tornata elettorale la conclusione di un procedimento che può determinare il futuro dell’Abruzzo e che non può essere gestito frettolosamente.
Non si può dare inoltre torto al Molise che – avendo annusato la situazione confusa – ha preferito da tempo tagliare la corda verso la vicina Regione Puglia.
Mario Olivieri – Consigliere Regionale .