In premessa vorrei ricordare agli impegnati amministratori vastesi, che non molti anni fa, proprio sul marciapiede di Piazza Marconi, improvvisamente una palma maestosa venne divorata da un movimento franoso spingendola verso Fonte Ioanna! E un nuovo fenomeno fisico in questi giorni,
proprio sottostante la piazza in questione si manifesta come pericolo o avvisaglia di nuovi pericoli.
Da mesi, precisamente da maggio 2019, i residenti di Via Fonte Ioanna, hanno lanciato un grido di allarme dopo avere verificato che dalle fenditure del muraglione di contenimento del costone che inizia da piazza Marconi, non fuoriusciva più acqua e le preoccupazioni e le domande reali poste dai residenti si concretizzavano con la richiesta al Consorzio di Bonifica – realizzatore delle opere - di verificare, ripulire, manutenzione per ripristinare il drenaggio. Allo stato attuale il silenzio dell’ente è preoccupante: nessun controllo, nessuna verifica, nessuna azione?. Aspettiamo forse che accada l’irreparabile? Non comprendiamo il silenzio dell’ente, né comprendiamo la scarsa attenzione della amministrazione, che pure da anni conosce la situazione precaria della incerta stabilità di tutto il costone orientale. Intanto le cento fenditure del muraglione sono occluse e ci chiediamo dove è finita questa ingentissima quantità di acqua. Vorrei ricordare che le acque vagano nei terreni e provocano dissesti e frane. La prevenzione in questi casi evita tragedie e disastri ambientali i cui costi saranno pagati comunque dai cittadini. Se l’acqua non esce più, mi pare elementare arguirne che dietro questo muro di contenimento si sia depositata una immensa riserva di acqua che prima o poi dovrà trovare uno sfogo. E sappiamo cosa è accaduto a Vasto nel 1956 dove acque vaganti hanno causato la frana disastrosa che ha modificato il volto, la topografia della nostra città, i mutamenti sociali. I cedimenti vistosi e le crepe e le fenditure visibili sulla passeggiata di Loggia Ambling destano forti preoccupazioni : ai vastesi tutti e specialmente a coloro che vivono e abitano al di sopra di questo costone. Il già costruito esercita una forte pressione sulla collina e tutti, amministratori e cittadini dovrebbero concorrere a concentrare tutti i possibili sforzi di ogni natura, da quelli della conoscenza della zona ai possibili rimedi e interventi per salvare questa parte della città, suggestiva e tra le più belle paesaggisticamente.
Ivo Menna ambientalista storico e rappresentante ONA ( osservatorio regionale amianto).