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Convegno-seminario:semina su sodo - sostenibilità e competitività nel Psr 2014-2020

VASTO | Giovedì 3 novembre p.v., alle 15.30, nella sala convegni del CO.T.IR., si terrà un seminario sul tema: semina su sodo: sostenibilità e competitività nel PRS 2014-2020.

Al convegno, organizzato e coordinato dal Consorzio e supportato da ACM Vasto, interverranno dirigenti delle principali Associazioni del settore. Concluderà il convegno l’Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo.

La partecipazione al Convegno consente di conseguire Crediti Formativi nell’ambito della formazione permanente per dottori Agrari, Agronomi e Forestali, periti Agrari e periti Agrari laureati. La semina su sodo si propone come alternativa produttiva in grado di ridurre l’impronta ambientale dell’agricoltura garantendo, al contempo, competitività aziendale e qualità di vita degli agricoltori.

Le esperienze in atto nel panorama italiano e le opportunità aperte dai programmi di sviluppo rurale di alcune regioni, sembrano confermare questa opportunità e invitano a riflettere sulla necessità di favorire la diffusione di questo sistema produttivo ancora troppo assente dal contesto italiano. Gli aspetti di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) divengono, infatti, sempre più importanti alla luce del contesto internazionale, comunitario e nazionale in cui l’agricoltura si trova a dover operare.

La semina su sodo è un modo di fare agricoltura che si basa sulla totale assenza di lavorazioni meccaniche del terreno e può essere definita “come un sistema di coltivazione che si realizza in terreni non lavorati (non dissodati) attraverso l’apertura di sottili solchi di larghezza e profondità sufficienti a ottenere un’idonea copertura del seme e senza il ricorso a nessun altro tipo di lavorazione del terreno.”

Si tratta di un vero e proprio sistema colturale alternativo a quello convenzionale che richiede professionalità, esperienza e adeguata tecnologia. In Europa i sistemi agronomici basati sul no-till sono diffusi su circa 1 milione di ettari, meno dell’1% dei terreni coltivati con questo sistema a livello mondiale. Secondo le stime fornite da Ecaf (European conservation agriculture federation), l’Italia annovera circa 80.000 ettari di terreno in regime di semina su sodo, equivalenti a circa l’1% dei terreni investiti a seminativi.

Una serie di condizioni ambientali possono favorire la diffusione della semina su sodo. Fra queste: natura acclive dei terreni; problemi di erosione; climi aridi o periodi siccitosi particolarmente intensi e lunghi; degrado e stanchezza dei suoli; riduzione delle capacità e potenzialità lavorative; alti costi di produzione e bassi prezzi di vendita; riduzione dei sostegni in agricoltura.

In queste condizioni l’adozione della semina su sodo può risultare più rapida, specialmente se i risultati di campo sono sin da subito incoraggianti.

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