Editoriali

struzzo

Bullismo a San Salvo: non mettiamo la testa sotto la sabbia

SAN SALVO | Facciamo una premessa. Mia figlia ha frequentato il Mattioli. Io, da direttore di Oltre.tv, ho attivato laboratori coi ragazzi dell’ Ipsia

e, da direttore di Sansalvomare, ho sempre ospitato i ragazzi del commerciale nei loro percorsi formativi di alternanza scuola/lavoro. Nella mia attività giornalistica ed editoriale ho sempre dato spazio alle attività di Simulimpresa, soprattutto quando organizzata dal mio amico Angelo Pagano, sociologo e docente di ragioneria in quella scuola. Quindi posso ritenermi un amico del nostro Istituto superiore. Ma, proprio perché gli sono amico, mi sento di commentare con estrema severità il gravissimo episodio avvenuto lunedì scorso al Professionale, che per primo il collega Antonino Dolce ha coraggiosamente riferito in rete, avendolo saputo da un genitore, ch non voleva si sottacesse o minimizzasse. Conosco il preside e credo che soffra per questo episodio, perché dirige una scuola in cui insegnano docenti preparati ed inseriti nel contesto sociale (questo fu il motivo, per il quale indirizzai mia figlia al commerciale di San Salvo e non a Vasto). Tuttavia, ripeto oggi ciò che pure scrissi qualche anno fa, allorquando taluni studenti in viaggio all’estero furono coinvolti in uno spiacevole episodio di consumo di hascisc, poi sanzionato dalle autorità locali, che mandarono i ragazzi a pulire i giardinetti. Anche in quel caso, alcuni dei presenti ripresero i fatti e li misero on line, autosputtanandosi. Allora, la linea delle autorità scolastiche e civili fu di ammantare la cosa, ad esclusione del presidente della Commissione Affari sociali del Comune, Fabio Raspa. Il quale chiese, invano, che si insediasse un tavolo per capire se l’uso di sostanze stupefacenti si potesse limitare a quella circostanza, peraltro avvenuta oltreconfine. L’ invito di Raspa non fu raccolto perché con atteggiamento minimalista, per non dire piccolo-borghese, si preferì far finta di niente. Il fatto di questi giorni è ancor più grave, perché si colpisce un disabile. Ed ora, come allora, i ragazzi presenti non reagiscono per impedire che ciò avvenga, ma registrano il fattaccio, come se non conoscessero il confine tra il bene ed il male. Dolce riferisce che sono intervenuti i carabinieri ed è ovvio che rimetteranno relazione all’autorità giudiziaria, mentre l’autorità scolastica ha già preso i provvedimenti previsti. Ma ci si può limitare solo alle sanzioni penali o scolastiche ? O finalmente ed in modo adeguato, tecnico, riservato, scientifico la dirigenza scolastica, i professori, gli operatori sociali e pedagogici (eventualmente quelli sanitari), gli amministratori pubblici ed i responsabili della legge si possono sedere attorno ad un tavolo per capire a che punto è l’esatto livello di relazioni tra studenti e fra studenti e l’esterno. Magari è a livello di tutte le altre scuole o forse anche superiore (del resto è noto che il bullismo non nasce e non muore a San Salvo). Ma far finta che vada tutto bene, a mio modesto giudizio, non aiuta la comunità scolastica e men che meno quella sociale.

Ods

Commenti   

0 #1 andrea 2017-02-11 01:37
complimenti, e grazie perche leggere cose cosi fan sentire meno soli in mezzo a 'sto delirio di persone che paiono invasate con i loro "sono ragazzate".
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