Editoriali

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Allagamenti: gli esclusi dagli indennizzi hanno sporto denuncia

SAN SALVO |  E’ stata presentata qualche giorno fa alla caserma dei Carabinieri di San Salvo una denuncia indirizzata al Procuratore della Repubblica di Vasto, affinché lo stesso valuti se siano configurabili i reati puniti dall’art. 323 e dall’art. 316 ter del codice

penale: abuso d’ufficio e indebita percezione di erogazione a danno dello Stato. A firmarla sedici agricoltori sansalvesi, con terreni in agro di San Salvo e Cupello, che il 5 marzo del 2015 subirono allagamenti e che sono stati esclusi da relativi  indennizzi (in tutta la Provincia più di un milione di euro). Praticamente i denuncianti hanno chiesto alla Procura di indagare contro chi ha istruito la pratica risarcitoria “propedeutica alla perimetrazione effettuata” ovvero gli Uffici dell’ assessorato regionale all’agricoltura (in denuncia vengono citati anche i Comuni di San Salvo e Cupello) per eventuale abuso in atti d’ufficio. Ed è richiesto alla stessa Procura di indagare contro quegli agricoltori che, invece, hanno percepito (o percepiranno) denaro pubblico eventualmente non dovuto, rilasciando false dichiarazioni e false attestazioni.

I denuncianti se la sono presa così duramente con la Regione e con i loro colleghi perché sono stati esclusi loro sedici (più altri) che hanno subito danni documentati anche con servizi video fatti dalle emittenti web tv locali sansalvomare e sansalvo.net. Ed infatti ai carabinieri è stato consegnato anche un  dischetto contenente tali servizi. I denuncianti se la sono anche presa, perché sarebbero stati inclusi tra gli indennizzati agricoltori ritenuti non danneggiati. Questo è comunque quanto chiedono al Procuratore Di Florio di accertare, cosa per la quale basterebbe acquisire le immagini dei satelliti, che mostrano con chiarezza chi ha avuto i danni e chi non li ha avuti.

Una forte rabbia ha indotto dei pacifici cittadini a rivolgersi alla Giustizia, rabbia già espressa nel nostro “Chi c’è, c’è” registrato l’antivigilia di Natale. Si tratta di una rabbia dettata dal fatto che non si tratta di pochi euro di indennizzo, ma di somme che vanno da circa dieci mila euro per arrivare a circa quaranta mila. E’ chiaro che uno che ha subito danni e non riceve nemmeno un euro, mentre vede che altri ricevano “somme così significative” si incavoli e chieda giustizia.

                                                                                                                                                             Ods

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