Editoriali

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Lo spostamento del baricentro dal vastese interno

I candidati del vastese sono 28. Praticamente tanti quanto i Comuni delle due soppresse Comunità montane (medio e alto vastese) più Vasto, San Salvo, Casalbordino e Villalfonsina. Eppure dei 28 aspiranti consiglieri ben 23 sono di Vasto e San Salvo e 1 di Villalfonsina.

Del vastese interno (cioè non costiero) ci sono solo Moro di Lentella, Conti di Casalanguida, Di Giacomo e Sciascia di Monteodorisio. Dell' altovastese non c'è nessun candidato, a parte Turdò che vive praticamente a San Salvo. Certo Marcovecchio è di Cupello (paese non è costiero), ma vive a Vasto. Tra l' altro, le piccole comunità che hanno espresso candidati sono confinanti a San Salvo (Lentella) ed a Vasto (Monteodorisio). Ma non è stato sempre così. Il vastese interno oltre a Gaspari (che potrebbe essere un caso a se) ha espresso anche assessori e consiglieri regionali come Spadaccini, Genovesi, Pennetta, Menna, Marchionne, Lapenna, Palomba, Piluso, De Fanis e qualche altro che magari non ricordo. Stavolta, invece, tutta l' area del Sinello, del medio e soprattutto alto vastese non hanno candidati. Paesi pieni di storia come Schiavi, Castiglione, Gissi, Furci, San Buono sono senza rappresentanti nelle 28 liste. Abbiamo chiesto all' amico e collega Francesco Bottone se il deficit suddetto si deve ad una contingenza casuale o se  ha cause politiche. Bottone ritiene che ciò dipenda da cause demografiche. Praticamente - a giudizio del noto giornalista di Schiavi - lo spopolamento del vastese interno determinerebbe lo spostamento verso la costa anche dei politici e quindi verrebbero meno voti e votanti delle micro Comunità. Personalmente ritengo che ci siano anche altre concause, che se si aprirà un dibattito avrò piacere di dettagliare

Ods

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