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Canoni consortile adottati dal Consorzio, Febbo: presentato un ordine del giorno da inserire al prossimo Consiglio regionale

PESCARA |  “La revoca immediata della delibera inerente l'aumento spropositato dei canoni idrici varato a dicembre scorso dal Consorzio di Bonifica Sud: è l’oggetto di un ordine del giorno urgente

presentato dove chiedo che vanga inserito e discusso al prossimo Consiglio regionale”. Lo rende noto il Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo.
“Dopo le mie prime sollecitazioni, – spiega Febbo – dove da subito e per primo ho denunciato gli aumenti inopportuni deliberati dal Consorzio di Bonifica Sud senza che vi sia stata alcuna concertazioni con le organizzazioni professionali e visto anche le recentissime polemiche che arrivano dal mondo imprenditoriale agricolo, ho deciso di presentare una risoluzione urgente al fine di annullare la decisione presa dal precedente commissario Leombroni, rimasto in carica solo 4 mesi dove tra gli ultimi e pochissimi atti compiuti ha provveduto ad aumentare del 57% le tasse ai danni degli agricoltori che in queste ultime stagioni sono stati già duramente danneggiati causa calamità naturali. Tutti elementi emersi anche nell’incontro avuto con l’attuale Commissario Mastrangelo convocato e audito da me presso la commissione Vigilanza dove è emerso l’esigenza e l’utilità di non gravare gli utenti agricoli di ulteriore tassazione”.
Inoltre – continua Febbo – sembra che vi sia tra gli agricoltori del vastese e del sangro un malcontento e confusione generale poiché dalle notizie pervenutemi mi risulta addirittura uno sbaglio nell’emissioni delle cartelle di pagamento dove vengono richiesti canoni arretrati a molti utenti esentati. Quindi oltre al danno anche la beffa. Pertanto – conclude Febbo – ho preparato e presentato un ordine del giorno da inserire al primo Consiglio regionale affinché l’attuale Commissario blocchi immediatamente la delibera n.63 del 10.12.2015 con lo scopo di arginare e fermare ulteriore danni al mondo agricolo già compromesso sia dalle calamità naturali sia dal mercato economico sempre più in crisi”.

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