La storia di Caino ed Abele dietro i soldati dell'Isis
Per anni abbiamo detto (e studiato) che la società statunitense è una società violenta, non solo perché consente la vendita al dettaglio delle armi e perché alcuni Stati praticano ancora la pena di morte
Ma, soprattutto, perché è ingiusta sul piano sociale e non è riuscita ad integrare gli ispanici e gli afroamericani. Lì “i ricchi sono ricchi ed i poveri sono poveri” e la cosa che genera frustrazione ed emarginazione di massa, cui si risponde con violenza che genera altra violenza.
Visto quanto sta accadendo nel vecchio continente, dobbiamo forse pensare che siamo diventati uguali agli Stati Uniti d’ America ? Perché le seconde generazioni dei nostri “immigrati” diventano soldati dell’ Isis, sparano sulla folla e si armano di armi, coltelli, esplosivi e finanche camion per sgozzare, decapitare, ammazzare gente inerme ed incolpevole ?
Partiamo da un dato: le prime generazioni non lo fanno. Gli algerini arrivati in Francia dopo la loro guerra di liberazione non sono diventati, né diventano soldati dell’ Isis, ma i loro figli si. Il motivo: i padri morivano di fame ed il loro primo pensiero è stato (ed è rimasto) quello di sbarcare il lunario. Per cui la prima generazione ha pensato a lavorare ed a vivere con le nostre garanzie costituzionali: la sanità per curarsi, la previdenza per vivere una serena vecchiaia e libertà di vestire e pregare a proprio modo. Nei padri non c’è molta frustrazione, perché il loro primo obiettivo (primum vivere) l’avevano raggiunto. Il problema si pone per i figli – seconde generazioni: oggi in Francia o Germania e domani da noi. Costoro, diversamente dai padri, avendo acquisito il pane e le altre garanzie costituzionali (scuola, sanità ed anche lavoro), puntavano a qualcos’altro: essere uguale ai nativi, cosa che, ovviamente, non è accaduta. Non è accaduta nelle classi scolastiche, nei quartieri periferici e nei luoghi di socializzazione. Per cui i figli hanno accumulato elementi di frustrazione, continuando ad essere diversi ed inferiori ai nativi. Ciò ha generato (o sta generando) un odio sociale, che si sfoga con l’appartenenza all’ Isis. La quale non arma solo i suoi soldati, ma dà loro un senso di utilità sociale. Li fa sentire utili ad una causa ed importanti per i propri fratelli di razza e religione. Far parte del popolo arabo e praticare la fede degli avi dà a i ragazzi che si fanno esplodere un’ autostima per appartenenza, che negli ultimi banchi delle scuole francesi, nei quartieri delle periferie parigine e nei posti di lavoro non hanno mai avuto. Insomma, si ripete la lotta fratricida che viene dalla notte dei tempi e che è scritta nella Genesi.
Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5 ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7 Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo». 8 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise.
Mi fermo qui, perché era mia intenzione riflettere sulle motivazioni che portano ragazzi, con passaporto francese, apparentemente integrati, a fare ciò che Caino fece ad Abele e ciò che molti emarginati fanno da anni negli Stati Uniti, sparando all’impazzata nei supermercati o nelle scuole. Cosa arma le mani di costoro ? L’odio verso chi sta meglio, quindi la mancata integrazione delle seconde e terze generazioni. Se questa è la causa vera è da qui che dovremmo partire. Come al solito, la risposta dovrebbe essere culturale prima che militare…
Ods