Editoriali

magnacca marchese

La storia si ripete: Magnacca come Marchese

SAN SALVO | Chi ancora pensa che non esistano nella Storia i ricorsi ed i ricorsi deve andare a rileggersi Giambattista Vico

ed approfondire lo storicismo di Benedetto Croce. Se poi avrà la bontà di leggere anche questo pezzo, troverà conferma che essa si ripete finanche nelle cose di casa nostra.

Martedì prossimo (a ora di pranzo: per la prima volta nella Storia di questa città, ma hai visto mai che in futuro la cosa si ripeta…) ci sarà il Consiglio comunale sulle Borse lavoro, per le quali le minoranze (di oggi) hanno chiesto una Commissione di inchiesta all’ Amministrazione Magnacca, come quelle (di cinque anni fa) l’ avevano chiesta all’ Amministrazione Marchese.

Ora, come allora, c’è stato qualche amministratore che ha pensato di non concederla la Commissione d’inchiesta, ma di fronte ad alcuni consiglieri di maggioranza che avrebbero fatto passare comunque la proposta delle minoranze (cinque anni fa si chiamavano Di Toro, Cinalli e Bernava, oggi si chiamano D’ Addario, Argirò e Raspa), le Amministrazioni (di ieri e di oggi) sono state costrette a fare di necessità virtù: allora affidando l’inchiesta alla Commissione Affari sociali e stavolta pure. Questo, almeno, pare che i consiglieri di maggioranza (assenti Argirò e Raspa) abbiano deciso nel pre consiglio delle 18 di giovedi scorso.

Cinque anni fa si alzò in aula il capogruppo della maggioranza di allora Agostino Monteferrante per dire di farla l’inchiesta, ma senza affidarla ad una Commissione ex novo. Stavolta ri-sentiremo dire da Stefano Battista più o meno le stesse cose di allora (sempre se sarà il capogruppo di maggioranza a prendere la parola, ma potrebbe farlo anche Spadano). Comunque alla fine il voto darà i poteri di indagine consiliare alla Commissione Affari sociali.

Cinque anni fa il presidente era Antonio Castaldo (che era proprio di minoranza). Stavolta il presidente è Fabio Raspa (che non è di minoranza, ma è uno che se lo definisci inaffidabile lo prende per un complimento, perché notoriamente ragiona con la testa sua ed è - anche questo è un complimento  – figlio legittimo, biologico e politico di Gino Raspa !).

Che accadrà nella instauranda inchiesta ? Anche in tale contesto la storia si ripeterà ?

Questo non lo sappiamo. Non possiamo saperlo, ma sappiamo che nella Commissione sociale ci sono calibri da novanta come Luciano Cilli e Gabriele Marchese, che sapranno verificare se effettivamente ci sono stati imbrogli, forzature e favori o se tutto si è svolto nella regolarità e legalità, cosa quest’ultima che però finora nessuno ha detto. Chi sa se in Consiglio il sindaco o l’assessore diranno che la Sgs ha ben operato nella costruzione e, soprattutto, nella gestione del bando ? Ma comunque è quanto i consiglieri – ispettori saranno chiamati a valutare.

Cinque anni fa Antonio Castaldo non subì pressioni e portò a casa una relazione unanime. L’unica cosa che gli chiesero i commissari Aldo D’ Ascenzo e Costantino Santini fu di non parlare con me, perché se io avessi scritto i loro interrogatori e le loro decisioni (segrete) la maggioranza non avrebbe collaborato. Castaldo (persona seria e dall’alto senso delle Istituzioni) in quel periodo non parlò con me, ma portò a casa un brillante risultato (di cui ho ancora il mio compiacimento inviato a chi materialmente quella relazione la scrisse e la sua orgogliosa risposta). Tuttavia, il senso delle cose non sarebbe cambiato se in Consiglio fossero arrivate due relazioni (una di maggioranza ed una di minoranza), perché, nonostante ciò che venne acclarato, per essere ricevuti dal Pm Clementina De Virgiliis e Tiziana Magnacca dovettero essere supportati dalla mia telecamera. Tuttavia, la magistratura non aprì mai un’inchiesta e nel sociale non so se le cose di oggi siano più corrette di quelle di ieri. Francamente mi sembrano in continuità.

Stavolta Fabio Raspa (diversamente dal suo predecessore) le pressioni le subirà, soprattutto dai suoi colleghi di maggioranza; se riuscirà a mantenere la schiena dritta come chi lo precedette, alla fine dovremmo cambiare il titolo a questo editoriale: LA STORIA SI RIPETE: RASPA COME CASTALDO .... e Giambattista Vico aveva ragione !

Ods