Che ci fa Fabio in mezzo a tutte quelle donne ?
SAN SALVO | Guardando la foto del tavolo di questa mattina, viene spontaneo chiedersi: che ci fa Fabio (Travaglini) in mezzo alle cinque donne che siedono accanto a lui ?
Vedere nel dettaglio chi sono ci aiuterà a capire che ci fanno proprio lì: Sara Solipaca, dirigente scolastico dell’ Istituto di istruzione superiore “Mattioli”; Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo; Paola Sabella, segretario generale della Camera di commercio di Chieti; Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia del Governo italiano; Sabrina Saccomandi, dirigente dell’ Ufficio scolastico regionale. Cinque donne arrivate ai vertici di importanti Istituzioni per consenso elettorale o per aver vinto dei concorsi pubblici. Quindi persone a cui la preparazione scolastica ed universitaria è servita per affermarsi nel mondo del lavoro e per raggiungere i rispettivi status. Due di loro, la Solipaca e la Chiavaroli, hanno ricevuto il Premio Faro d’ Abruzzo 2016, che ogni anno l’ Unione nazionale delle piccole e medie imprese (di cui Travaglini è segretario generale) conferisce alle personalità abruzzesi che hanno dato un contributo allo sviluppo regionale. Il terzo Faro è stato conferito all’ Impresa “Umberto Marinelli” e ritirato dalla figlia Angela e dal coniuge Marcello Mirolli.
Perché la Uni.pmi. abbia scelto due donne da premiare ed altre tre per presentarle si è compreso da ciò che lo stesso organizzatore ha detto all’inizio del convegno, svoltosi nell’ aula magna del “Mattioli”: “Quest’anno il faro è dedicato alla scuola, per la scuola 4.0”. Nella quale cinque affermate signore, gioviali e giovanili, colte e colloquiali, comunicano, ancor prima di parlare, l’evoluzione sociale di chi parte dal nulla ed arriva, attraverso l’impegno, il sacrificio e lo studio, Ma non bastano solo impegno-sacrificio-studio per arrivare e per fare la scuola del futuro. La Saccomandi aggiunge a questi prerequisiti: l’essere cittadini del mondo e la necessità oggi di mettersi in rete con gli studenti dell’India o del Giappone. La Chiavaroli aggiunge l’etica, con cui lei stessa affronta la dura realtà delle carceri, di cui è delegata per conto del ministro guardasigilli. La Magnacca aggiunge la passione, che traspare da ogni parola che dice. La Sabella aggiunge l’opportunità data dalle norme di oggi, che avvicinano notevolmente la scuola al mondo del lavoro. E la Solipaca aggiunge il sogno…il sogno che muove la storia.
Martin Luter King prima di altri ci ha detto di aver avuto un sogno, che cinquant’anni dopo si è avverato con un uomo di colore nella sala ovale della Casa Bianca. Ma Obama ha debellato il razzismo ? Certo che no, però ha sicuramente fatto commuovere i figli dei figli dei neri deportati dall’ Africa nel Nuovo continente per essere sfruttati in schiavitù dai “civili europei”. Il sogno di una scuola 4.0 debella le disuguaglianze sociali ? Certo che no, ma sicuramente fa muovere i figli dei figli della gente semplice, che ora si possono laureare e rompere i tabù ed i soffitti di cristallo, per affermare l’uguaglianza di genere, l’uguaglianza sociale e consentire a chi ne è capace di comprendere il mondo, relazionarsi ed agganciare la modernità. Forse è proprio questo che Fabio (Travaglini) voleva comunicare ai ragazzi del Mattioli col Faro 2016: studiate, comprendete, relazionatevi ed agganciate la modernità, come hanno fatto queste donne che ce l’hanno fatta, perché a volte i sogni si avverano.
Ods
Ps Nel ’98 mia figlia faceva la primaria a Via Ripalta. Alla recita di fine anno, il sindaco Arnaldo Mariotti, disse alla dirigente del tempo, Silvana Marcucci: “le nostre scuole sono ai livelli di quelle emiliane”. Allora, io che stavo lì da genitori, pensai al sogno di un amministratore - ammiratore dell’ Emilia Romagna. Oggi, diciotto anni dopo, posso dire che se quello era un sogno si è avverato, perché le nostre scuole sono all’avanguardia e possono essere il nuovo motore dello sviluppo endogeno. Forse questo è l’altro messaggio che ci viene dall’Uni.pmi. (peraltro non scontato per un’associazione datoriale): se l’economia italiana vuole ripartire deve farlo dalla scuola e, soprattutto, con le scuole.