Ma allora era meglio tenersi la Paci ???
SAN SALVO | Nell’ultima legislatura del centrosinistra, un’ autorevolissima personalità dell’opposizione di allora interpellò il sindaco p.t. (Marchese) per chiedergli quali fossero
i titoli del nuovo comandante dei vigili, avendo notato una incongruenza tra ciò che scriveva l’addetto sui comunicati stampa di allora ed il segretario comunale sulle delibere di nomina. Un altro autorevole personaggio dell’opposizione (in illo tempore) col plotter riportò la coraggiosa interpellanza su un tazebao, che fu esposto nei pressi della sede di Forza Italia (a Via Roma). I vigili urbani “confiscarono” il tazebao, senza neanche fare la normale procedura: com’è noto le autorità tutto possono fare (o quasi), ma devono quantomeno contestarlo alla parte con un verbale di sequestro. Dopo l’anomalo sequestro, la minoranza capì che aveva messo a segno un altro bel colpo e discusse se fosse il caso di “impugnare la confisca” per i vizi di procedura sopra ricordati. Si decise di buttarla in polemica ed io, che al tempo dirigevo l’organo dell’opposizione, scrissi un articolo rammentando alla comandante Paci il ruolo che nella storia politica locale avevano avuto i tazebao e trovando il consenso anche di Mario Codagnone, uomo di centrosinistra, che considerava quel sequestro come un colpo alla storia democratica sansalvese.
Nella prima legislatura del centrodestra, un autorevole esponente politico (il candidato a sindaco di San Salvo Lavora Osvaldo Menna) è stato invitato dai vigili urbani a rimuovere il tazebao che era uso esporre su Via Roma. Quando me l’ha detto, gli ho consigliato di lasciarlo e farselo sequestrare…tanto per vedere se dopo sei anni almeno le procedure sarebbero state diverse dalle precedenti. Lui, però, ha deciso di ritirare il tazebao e quindi siamo ancora qui (o meglio, io sono ancora qui) a buttarla in polemica. Non voglio ripetere ciò che scrissi allora al comandante di oggi, il quale, essendo di fuori, non conosce le consuetudini di questa città, come non le conosceva la sua predecessora. Voglio, invece, far notare all’ Amministrazione comunale che se i vigili (di ieri e di oggi) li confiscano o ne invocano la rimozione, significa che i tazebao danno fastidio a qualcuno. Ma se sei anni fa la rimozione si capiva, poiché un’interpellanza andava a “colpire” (diciamo così) proprio il curriculum del comandante della polizia locale, oggi a chi danno fastidio i tazebao di Menna ? In epoca di facebook, era proprio il caso, di far rimuovere quei tabelloni ? E’ un po’ come fare i Consigli comunali a mezzogiorno, con il retro pensiero di “oscurare” le critiche dei consiglieri d’opposizione…ma poi, in epoca di internet, Marchese viene da noi, fa una video intervista e viene visto dal 510 persone (ovvero venti volte più dei presenti in Consiglio, giornalisti compresi).
In conclusione, voglio dire che chi pensa di fermare le critiche in democrazia è come chi vuole mettere il mare in un bicchiere: Osvaldo Menna ha il diritto costituzionale di esprimere il suo pensiero. Se dice il falso lo si può sempre querelare e se non è convincente viene punito dagli elettori. Ma se non lo fate parlare coi tazebao, lo farà su internet, dove avrà molti più lettori di quelli che passano a Via Roma. Dunque, che senso ha bloccarlo ? Chi ha pensato di bloccarlo ? Chi ha ordinato ai vigili di ingiungergli la rimozione dei tazebao ? Se sei anni dopo, il “nuovo” centrodestra fa quello che aveva fatto “l’ultimo” centrosinistra” e se oggi la “nuova” polizia locale del sindaco Magnacca fa quello che aveva fatto la “nuova” polizia locale del sindaco Marchese, come amava definirla la comandante Silvana Paci, ci fate pensare che sarebbe stato meglio tenersi quest’ultima.
Ods
Ps. A scanso di ogni equivoco, il candidato sindaco Osvaldo Menna intende espressamente precisare: “l’attuale comandante dei vigili è il migliore che San Salvo abbia avuto negli ultimi anni ! Ricordo che da sempre tutti i partiti politici mettono i tazebao”. Perché applicare solo ora il regolamento?