Quando anche la Chiesa si scioglie
In morte di Bauman feci un editoriale sulla "liquidità" del nostro tempo, in cui si sciolgono le coppie prima di sposarsi, le coppie sposate, le società commerciali, i partiti, i gruppi di ogni tipo...
Oggi tutto ciò che era basato su legami lunghi e consolidati sembra debba essere sfasciato per poi rinascere sotto altra forma, in altro posto, con altri presupposti. Il mercato, i soldi, l' ambizione, il potere, la società dell' immagine sarebbero alla base della società liquida.
Commentando quelle considerazioni, un mio amico e professore confutava le tesi di Bauman coi legami di famiglia. In pratica, secondo lui, la famiglia sarebbe l' unico baluardo contro lo scioglimento odierno delle comunità.
Anche la comunità parrocchiale di S. Nicola (solida, autorevole, prolifica di idee ed eventi per oltre trent' anni) si sta sciogliendo, come dimostra il calo di presenze alle messe domenicali ed ai battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e funerali. E come se non bastasse lo scioglimento della Chiesa (comunità), ora vorrebbero (parroco e vescovo) sciogliere anche la chiesa (tempio). Ma, come diceva il mio amico, a contrapporsi allo scioglimento-demolizione c'è la famiglia, coi suoi legami fraterni, con le sue consuetudini relazionali, con le sue affettività e complicità, con le sue procedure di socializzazione intergenerazionale.
Qual' è la famiglia che si sta ribellando allo scioglimento - demolizione della Chiesa di San Nicola ? È quella che dirige l' Azione cattolica e che ha trovato il coraggio, con la morte nel cuore, di fare il primo comunicato di dissenso. È quella che si è, da tempo, costituita in Comitato contro la demolizione. È quella che si sporca le mani tra i poveri e si chiama Gerico. È quella nata da un giovane sacerdote che i parrocchiani li attirava in Chiesa. È quella che vive nel ricordo e nell' esempio di Maria Giulia, perché tutte le famiglie sono orgogliose di chi li ha precedute. È quella che vive nella casa di sempre e che, quando vede che quella casa si spopola, soffre in silenzio. Ma poi arriva il momento in cui la famiglia non ne può più ed esce allo scoperto, chiedendo aiuto.
I comunicati che abbiamo pubblicato sono la richiesta di aiuto di una famiglia che soffre. E che non ci sta a vedere demolire la casa in cui è cresciuta. Solo chi non ha radici in quella casa può pensare di demolirla. A San Nicola sta andando in scena lo scioglimento di una comunità-tempio e il grido di dolore della famiglia, che l' ha costruita e costituita e per questo è contraria. Quando una famiglia soffre, tutti devono rispettarne la sofferenza. E chi può deve impedire che un trauma sociale, cristiano e famigliare si consumi. Tanto più se si tratta di chi è chiamato amare il proprio prossimo come sé stessi.
Ods