Editoriali

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LE AREE ELETTORALI

SAN SALVO | Nell’ attesa che si definisca il quadro politico con l’ufficializzazione di tutte le candidature alla carica di sindaco, cerchiamo quantomeno di capire quanti e quali sono aree elettorali

cui si rivolgeranno le forze politiche.

AREA DI CENTRODESTRA: è quella che, almeno nella seconda repubblica, ha raccolto percentuali intorno al 40%. Alle prime elezioni del’94 ha candidato distintamente Clementina De Virgiliis e Rinaldo Altieri. Quest’ultimo, nel’ 98, è stato posto alla guida di tutta la coalizione, seguito nel 2002 da Eugenio Spadano, nel 2007 da Nicola Argirò e nel 2012 da Tiziana Magnacca. La quale, primo sindaco del centrodestra, ne è anche diventata il leader politico, tanto è vero che è l’unica candidata cui viene consentito il bis. La sua è una leadership forte, che le viene riconosciuta anche da Spadano. Con la sua azione politico- amministrativa, sta diventando attrazione verso elettori che stanno oltre la storica area di riferimento, con cui punta a compensare e superare le probabili defezioni di Nicola Argirò e Filomena D’Addario. Quest’area anche se dovesse passare dal 38% di cinque anni fa al 60% e quindi eleggere il sindaco al primo turno, avrebbe comunque 10 consiglieri come li ha avuti nell’ ultima legislatura. Effetto, questo, che si deve ai meccanismi della legge elettorale maggioritaria, la quale dà al sindaco comunque il 60% dei consiglieri comunali, a meno che non si superi tale soglia.

AREA DEL PD: è quella che alle ultime elezioni comunali ha candidato a sindaco l’ex deputato Arnaldo Mariotti, che ne è stato leader insieme all’ ex assessore regionale Antonio Boschetti. Quest’ultimo sempre più sarà il punto di riferimento di tale area, soprattutto dopo le imminenti elezioni comunali, allorquando Mariotti uscirà ufficialmente dal Pd per entrare attivamente in Mdp di D’Alema. Cosa, quest’ ultima, di cui lui stesso non fa mistero, come attestano i post su facebook. E’ un area che nel 2012, capeggiata appunto dall’onorevole, ha raccolto il 18%, sostenuto anche da una civica promossa da Alfonso Di Toro ed Osvaldo Menna, che però stavolta non saranno della partita, come non lo saranno Agostino Monteferrante ed i suoi amici. Queste defezioni il Pd pensa di compensarle con il recente rientro di Tony Mariotti, Franco Colonna ed Oreste Ciavatta, che, cinque anni fa, erano tra i fuoriusciti e con Emilio Di Cola, che non sta più in Sinistra italiana. Luciano Gennaro, nella sua prima uscita pubblica da candidato sindaco, ha dichiarato di puntare a vincere al primo turno. L ’obiettivo realistico è arrivare al ballottaggio diversamente da quando accadde a Mariotti nel 2012.

AREA CIVICO -POPULISTICA: è quella cui nazionalmente fanno riferimento le 5 Stelle, raccoglie dissenso e proteste contro i privilegi della casta e richiede l’umanizzazione del rapporto elettore -politico, che si vuole uomo del popolo. A San Salvo, non essendo elettoralmente in partita i grillini, quest’ area è accarezzata da Osvaldo Menna, che si candida a sindaco con due liste civiche, da lui stesso promosse. Menna è un “vecchio commerciante”, che i rapporti con gli elettori li sa avere, perché li approccia con ogni metodo: dal contatto personalissimo per le strade cittadine a quello virtuale su facebook, dalle lunghe telefonate e al casa-casa, dalle gigantografie ai tazebao di sessantottesca memoria, scritti con pennarello blu e concetti chiari, semplici e diretti. Menna non fa mistero di puntare al ballottaggio contro il sindaco uscente, anche se non dice di essere alternativo alla destra ed alla sinistra come gli storici terzopolisti. Egli si presenta come alternativo a tutti i politici, perché non anima il civismo contro la politica dei partiti, ma interpreta la delusione che i politici hanno procurato alla gente e soprattutto alla povera gente.

AREA NON ALLINEATA: è quella più affollata, che va dalla sinistra sinistra ai moderati del centro cattolico, passando per i delusi dell’Amministrazione uscente, gli scissionisti di San Salvo democratica, socialisti, ex dipietristi e rompicoglioni vari… a meno che non si collochino in una delle tre aree sopra individuate. Ma è evidente che se gli elettori non allineati non si accasano né con la Magnacca (nonostante sia sindaco uscente), né col Pd (nonostante la vicinanza di Boschetti a Silvio Paolucci e Luciano D’ Alfonso) e neanche con Osvaldo Menna (nonostante l’antipolitica abbia il vento in poppa) vuol dire che essi vogliono resistere al potere ed alle mode, alle leadership consolidate e a quelle in via di consolidamento, agli apparati tradizionali ed alle spinte populiste. Si tratta fondamentalmente di persone libere, che, non accettando leader forti, chiedono una sorta di “leadership diffusa”. L’ultima volta quest’ area diede il 30% a Domenico Di Stefano e il 7% a Fabio Travaglini, ma la Magnacca non era uscente e Menna non era neanche candidato a consigliere. Anch’ essa ovviamente punta al ballottaggio ed a breve dovrà dirci se giocherà la partita elettorale, con quali liste, il nome del candidato sindaco e soprattutto la sua proposta di città.

Ods