Ci lascia Giovanni Muscianese: una persona seria !
CUPELLO | Almeno tre comunità piangono Giovanni Muscianese: Scerni, Cupello e San Salvo. Scerni, dove era nato sessantacinque anni fa, Cupello dove viveva e San Salvo dove aveva lavorato prima di trasferirsi
dell’attuale dimora cupellese. Ma Muscianese era comunque stimato ben oltre i confini delle predette comunità, perché era conosciuto in tutto il nostro territorio, che aveva percorso in lungo ed in largo da giovane bancario e da pensionato. Da giovane bancario era stata la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona ad affidargli il delicato compito della raccolta in tutti i paesi serviti dalle filiali: un compito che può essere svolto solo da chi è intimamente onesto. E Giovanni lo era. Da pensionato era stato lui stesso a voler ripercorrere le vie del territorio, con la Comunità del Prodotto topico. Con noi, Muscianese è tornato in quasi tutti i comuni dell’area Trigno Sinello. E ci ha accompagnato nelle trasferte di Acquaviva Picena (nelle Marche), di Rende (in Calabria) e di Montreal (in Canada). Era animato da voglia di fare: per questo era stato il segretario della corale cupellese, aveva recitato nella compagnia di teatro vastese ed aveva presentato il programma musicale, andato in onda settimanalmente su Oltretv. Ma la sua non era la voglia (tanto in voga in questi nostri tempi) di chi vuol apparire. E men che meno la voglia di chi non sa come occupare il tempo. Anzi, da pensionato amava ripetere: “Ma chi me l’ha fatto fare ad andare in pensione? Ora sto più occupato di prima”. In realtà lui occupato c’è stato sempre, sia da pensionato che da bancario, perché non era il tipo che sapeva stare fermo. La sua voglia di fare era di fatto dettata da un dinamismo interiore fuori dal comune, miscelata ad una bonomia innata, che lo portava a non saper dire di no. Serve uno che fa le foto ? Giovanni è pronto. Serve uno che viene in Canada? Giovanni parte. Serve uno che potrebbe dirigere la realtà provinciale di Federanziani ? Giovannni è disponibile. Ed ogni cosa non la faceva solo per dovere o per rispettare la parola data. La faceva con entusiasmo e serietà. Non saltava mai gli appuntamenti ed era sempre tra i primi ad arrivare, come abbiamo potuto rilevare noi stessi al primo corso di cultura e marketing territoriale, dove non si era perso una lezione. Anche la malattia, che lo aveva colpito appena dopo la trasferta calabrese, l’ ha sopportata con estrema dignità, confortato dall’affetto dei suoi cari: Antonietta, Luca ed Andrea, la nuora e l’adorato nipotino, che noi abbracciamo commossi. Loro hanno perso un punto di riferimento affettuoso; noi abbiamo perso un amico sincero. Uno di quelli che credeva nelle potenzialità del nostro territorio e che si adoperava per la sua crescita sociale ed economica, non a chiacchiere, ma concretamente. Ossia, partecipando, come abbiamo appena ricordato, alle tante iniziative di animazione e stimolo culturale e con disciplina e passione. Come aveva fatto nel lavoro e come faceva in famiglia. Per questo, possiamo dire oggi, senza scadere nella retorica, che Giovanni lascia un vuoto incolmabile a Scerni, Cupello, San Salvo, nell’intero territorio e soprattutto nel nostro gruppo, dove sarà ricordato per la disciplina e la passione. Doti, queste, oggi alquanto rare. Grazie Giovanni per il lavoro disinteressato e pulito che hai fatto in questo territorio.
Orazio Di Stefano
I funerali ci saranno questa mattina alle 10,30 nella cattedrale di Cupello.
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