L'ultima lezione di Antonio Marcovecchio
Abitare i luoghi è un' azione che portiamo avanti per far conoscere il territorio ed il suo valore didattico agli studenti ed ai docenti. In questo ambito, stimoliamo le scuole a gemellarsi tra loro (ovvero a mettersi in rete) per studiare insieme i rispettivi territori
con percorsi comparativi e condivisi. Individuiamo comunità che hanno un capitale sociale comune o comparabile, come Cupello e Civitella Roveto. Uniti dalla stessa condizione economica di miseria fino all' ultimo dopoguerra. Uniti dalla stessa tenacia e volontà di riscatto. Uniti dalla stessa gratitudine ad un uomo che ha portato benessere a Cupello come a Civitella: Enrico Mattei. "L' uscita dalla miseria secolare" è stata simile a Cupello e a Civitella. Ed ha un valore didattico per i bambini dell' una e dell' altra comunità. Per questa ragione Graziana Di Florio aveva chiesto ad Antonio Marcovecchio,
Don Antonio non si era sottratto alla richiesta dell' assessora e si era diligentemente preparato la lezione da tenere. Se l' era preparata il giorno prima di morire, senza sapere che quello sarebbe stato il suo testamento culturale per due comunità simili e per questo ora gemellate. Un testamento speciale, perché rivolto ai ragazzi delle scuole, a cui ha chiesto di tenere
È probabile che la esortazione allo studio, Don Antonio l' abbia fatta perché aveva bene in mente di quanto la povera gente era sottomessa (dunque con la schiena piegata), perché senza soldi, ma soprattutto senza cultura. È evidente che per lui la miseria secolare (che avevano sconfitto negli anni sessanta del secolo scorso grazie alle lotte per il metano in loco e ad Enrico Mattei) non era solo la miseria economica, ma anche quella culturale. Ed infatti in contemporanea con l' insediamento della Siv fu necessario far nascere anche l' Istituto industriale di Vasto intitolato proprio al benefattore Mattei.
Per il rispetto della volontà di Antonio Marcovecchio di trasmettere ai giovani una lezione così alta di LIBERTÀ, suo figlio Manuele, dopo aver salutato il padre al cimitero, é venuto in Comune per leggere la lezione suddetta ai ragazzi di Cupello e Civitella, che l' hanno ascoltata in piedi. Poi in veste di sindaco ha firmato il gemellaggio. L' ha fatto ovviamente "con la morte nel cuore". Ma consapevole che si tratta di una morte generatrice, che fa nascere nei giovani una consapevolezza nuova: se stiamo bene oggi è solo grazie a chi ci ha preceduto. Questo il senso del 28 aprile 2018 a Cupello. Una giornata che le due scuole svilupperanno didatticamente: non c'è dubbio alcuno.
Orazio Di Stefano
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