Editoriali

Der Spiegel

Mo' siamo proprio una città

Se in un vicoletto del centro, i carabinieri fanno strani segni x indicare a terra il ritrovamento di colpi di pistola; se questo avviene all' alba del giorno in cui il questore chiude un bar, ritenuto sede di spaccio di droga; se solo qualche settimana prima una farmacia era stata teatro

di una rapina a mano armata; se qualche tempo prima erano state arrestate famiglie intere dedite allo spaccio di droga ALLORA vuol dire che siamo diventati una città. Una città con decreto presidenziale, una città piena di associazioni, una città con un' economia industriale che regge e con una economia agricola crollata, una città con banche, parrocchie, flussi turistici. Insomma una città come tante, con luci ed ombre. In cui le luci sono la vitalità sociale e le ombre sono le attività criminali. Su cosa giri la vitalità sociale lo sappiamo bene e ne siamo orgogliosi: scuole che sfilano per la pace, sport di ogni genere, molti siti web, competenza dei corpi di polizia. Su cosa girino le attività criminali lo sappiamo meno. Nel senso che se vogliamo sapere quali e quanti siano le associazioni basta chiedere all' assessorato alla cultura e se vogliamo sapere quali sono le attività economiche basta chiedere alla Camera di commercio. Ma se volessimo sapere quali sono le attività illecite è alquanto difficile. Però si può arrivare a ciò che le muove, magari per esclusione. Per esempio, possiamo escludere che si paghino i pizzi, che ci siano racket della prostituzione (anche se le prostitute non mancano), che ci siano crimini legati all' usura o ai colletti bianchi. Escludendo tutto questo, cosa resta? Resta la droga, attorno alla quale girano spacci ed attività di microcrimine cui si dedicano i consumatori abituali per procurarsi i soldi, come testimoniano gli ultimi arresti. Del resto, anche l' ultimo omicidio fu commesso per le stessa ragione. San Salvo è una città e nelle città la droga gira. Anzi, più la città è vitale (sul piano socio-economico) e più la droga gira. Ne fanno uso i vip ed i poveri cristi. I primi i soldi ce li hanno di famiglia, i secondi se li procurano coi furtarelli, con rapine ai negozi e facendo da basisti. La droga a San Salvo gira dagli anni '80, ma è diventata il collante della criminalità solo da qualche anno, cioè da quando siamo una città, con luci ed ombre. Tuttavia, una città non deve avere i tabù di un paese. Una città non si vergogna di parlare dei suoi problemi. Una città si interroga se i suoi drogati sono più o meno rispetto alle città che hanno il suo stesso numero di abitanti. E se scopre che ne ha di più, la vera città si chiede se è la sua opulenza a generarli, insieme al suo livello di progresso. Concludendo, siamo una città, che, tuttavia, non ancora capisce che deve iniziare a parlare di un cancro, che può divorarci: la droga.

Ods

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