Essendo "altrove" affaccendato, scrivo meno che in altri periodi o comunque mi limito a commentare fatti, locali o nazionali, meritevoli di attenzione. Stavolta non scrivo perché ho capito, ma perché non ho capito. Mi riferisco alla vittoria giudiziaria ottenuta dall' ex comandante
dei vigili urbani di San Salvo, riferita dal collega Dolce su Zonalocale. In gergo tecnico si chiama questo "scoop", che probabilmente è stato ispirato dai legali che hanno vinto la causa (1).
Ha risposto il Comune di San Salvo, con un comunicato che più che ispirato da un avvocato, sembra proprio scritto da un avvocato, difendendo il segretario (cioè colui che ha licenziato il collega) e dicendo che la sentenza è "basata unicamente sui preliminari". Evidentemente per i giuristi i preliminari non sono quelli che intendiamo noi comuni cittadini quando ci accoppiamo (2).
Poi è intervenuto l' ex sindaco Gabriele Marchese, che non aveva licenziato il lavoratore, nemmeno quando lo stesso contestazioni le aveva ricevuto da qualcuno più in alto di lui medesimo e del segretario (3).
Ha risposto nuovamente il Comune, non nel merito delle accuse specifiche formulate da Marchese, ma sul suo operato da sindaco (4).
È probabile che i comunicati continueranno. Sarebbe auspicabile che qualcuno ci facesse capire chi ha sbagliato su questa vicenda, i cui protagonisti sono tre: il lavoratore mentre lavorava, il suo "datore di lavoro" che l' ha cacciato e il Giudice che l' ha reintegrato. Qualcuno di questi ha sbagliato oppure dobbiamo pensare che in Italia, come al solito, nessuno sbaglia.
Intanto, però, nei fiumi d' inchiostro già versati su questa triste vicenda, nessuno si è peritato di augurare buon lavoro al dott. Del Sindaco, che ne ha proprio bisogno, almeno sul piano umano: tornerà a lavorare in un' ambiente che non deve essere il massimo per lui. L' unica consolazione è che si potrà godere tutti gli stipendi che gli verranno pagati anche se era a casa.
Ods
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