Editoriali

diprimio pupillo

Se anche i politici non vanno a votare

Alle Provinciali di Chieti c’è un dato su cui riflettere ed è questo: su 1250 aventi diritto al voto (sindaci e consiglieri eletti) sono andati a votare solo in 793 (il 64%). Praticamente  circa 500 elettori sono rimasti a casa e non hanno votato né per il sindaco di Chieti

Umberto di Primio e né per il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, che pure ha vinto e continuerà a fare il presidente della nostra Provincia. Un astensionismo di questo tipo sarebbe (democraticamente) troppo se ad esprimerlo fossero i “normali” cittadini, perché significherebbe che chi governa ha poco più di un terzo del consenso e non la maggioranza. Ma se ad astenersi con questa percentuale sono i consiglieri ed i sindaci (cioè gli addetti ai lavori) significa che oramai alla politica non ci credono più nemmeno quelli che la fanno. Si dirà: ma a non essere andati sono perlopiù i consiglieri dei piccoli Comuni, perché schiacciati dal peso dei grandi. Infatti, ieri il voto di un chietino o di un lancianese valeva quindici volte di più di quello di un tufillese. E' per questo che a candidarsi sono stati i sindaci dei Comuni più grandi, sul presupposto che hanno più “amici” dove si vale di più e dunque è meglio mettere i big. Si potrebbe rispondere che i big veri dell’ Abruzzo provenivano dai piccoli Comuni: Gaspari da Gissi e Susi da Introdacqua. Si dirà, ancora: uffa con sti esempi del passato. Si potrebbe rispondere:  ma è futuro quello che porta disaffezione alla politica, scarso entusiasmo e delusione anche in chi la dovrebbe fare per dovere d’ufficio e per passione personale. Se uno fa il consigliere o il sindaco, vuol dire che si è candidato e se si è candidato vuol dire che gli piace la politica o…gli dovrebbe piacere. Purtroppo la politica non piace più a nessuno o forse solo a quelli che ci campano. Infatti, il popolo del centrosinistra deluso vota 5 Stelle e quello del centrodestra, altrettanto deluso, vota la Lega (nazionale). In caso di delusione anche da parte di queste forze (che oggi hanno consenso diffuso) è molto probabile che l’astensione aumenterà ed i cittadini diranno: noi non contiamo niente, fate voi e non vi vogliamo più sentire. Ma chiediamoci perché Andreotti e Craxi hanno deluso e sono stati sostituiti da Berlusconi e da Prodi/Renzi (che pure hanno deluso anche se alternativamente). E perche pure questi hanno deluso e sono stati sostituiti da Di Maio e Salvini. Vedremo se anche costoro ci deluderanno. In Abruzzo, più o meno, è stata la stessa giostra: Gaspari e Susi hanno deluso e sono stati sostituiti da Falconio, che ha deluso ed è stato sostituito da Pace, che ha deluso ed è stato sostituito da Del Turco, che ha deluso ed è stato sostituito da Chiodi, che ha deluso ed è stato sostituito da D’ Alfonso, che ha deluso e furbamente non si è fatto sostituire, perché se ne è andato da solo. Possibile che noi abbiamo la classe politica più deludente del mondo ? Oppure il fallimento dei politici dipende da qualcosa di più complesso ? La macchina amministrativa, che produce le manine, a sentire Di Maio. L’accanimento mediatico a sentire Renzi. L’accanimento giudiziario a sentire Berlusconi. L’accanimento mediatico giudiziario a sentire quelli della Prima Repubblica. Fermiamoci qui, che la cosa si fa complessa…

                                                                                                                                                             Ods

©RIPRODUZIONE RISERVATA