Editoriali

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Il sistema di potere

Il 23 novembre del 1980 in Irpinia ci fu un disastroso terremoto. I soccorsi arrivarono in ritardo e l' allora capo dello Stato, Sandro Pertini, prese a maleparole il Governo. Il principale partito d'Opposizione, il Partito comunista italiano, coniugo' un neologismo politico: sistema di potere,

spiegando che i partiti al Governo si servivano del potere per avere consenso. Ovvero che, attraverso il potere, essi facevano e ricevevano favori; raccomandavano persone che volevano entrare a lavorare, fare carriera, cambiare di posto; creavano dal nulla posti per politici trombati, cda, presidenze e strapuntini vari; brigavano per dare pensioni e vitalizi; pilotavano appalti e truccavano concorsi; chiedevano e pagavano tangenti. Insomma, a detta dell' allora Pci, i partiti di Governo più che a fare leggi e a governare, il tempo lo passavano a gestire il potere, in danno del bilancio dello Stato e dell' etica pubblica. Tutto questo lo facevano i partiti del pentapartito nazionalmemte, ma anche a livello locale. Dove pure il PCI governava, ma senza o con menomalcostume rispetto al pentapartito, perché il consenso lo prendeva con le lotte sociali e la difesa dei lavoratori e non con la gestione del potere e dei posti di lavoro. Inoltre, per mantenere ed incrementare la rete di ascolto, il contatto coi cittadini e per fare carriera bisognava finanziare i partiti, attraverso le tangenti o, se si preferisce, attraverso le dazioni di danaro pubblico.
Da quella forte denuncia, che sarà alla base dell' inchiesta Mani pulite, ad oggi sono trascorsi trentanove anni e mezzo e siamo punto e daccapo. Solo che il sistema di potere al posto di praticarlo la Dc e il Psi lo praticano il Pd e Forza Italia.

Perché negli anni '80 erano esclusi dal sistema di potere il Movimento sociale italiano ed il Pci, nonostante quest' ultimo fosse al potere in Emilia, Toscana, Umbria, Lazio e nelle principali città ? Perché erano partiti cosidetti antagonisti, che raccoglievano il consenso organizzando o partecipando ai movimenti di protesta o di rappresentanza sociale. E quindi non avevano bisogno di gestire il sistema di potere.
Perché oggi sono esclusi dal sistema di potere partiti (come la Lega e Cinque stelle) che pure il potere ce l' hanno e per davvero? Perché il loro consenso lo costruiscono in battaglie (più o meno condivisili: lotta alla Fornero o al precariato sociale) e non con le assunzioni clientelari, come quelle le cui trattative abbiamo appena visto in Umbria.
Zingaretti ha fatto bene a far dimettere la Marini da governatrice umbra. Ma non basta. Se vuole salvare il suo partito deve debellare il sistema di potere attorno al quale si è radicato. E, soprattutto, deve far comprendere a consiglieri ed assessori, sindaci e presidenti che si possono prendere voti anche senza generare il sistema di potere. Del resto se, senza fare favori, i pentastellati sono arrivati al 32% (dato delle ultime politiche) lo stesso può fare anche il Pd, smettendola di creare e gestire il sistema di potere 2.0

Luca Branda

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