Chi è cagion del proprio male, pianga se stesso
Craxi diceva: "Non guardate gli operai per come vorreste che fossero, ma per come sono realmente". Parafrasandolo, mi permetto di dire: " Non guardiamo Salvini per come vorremmo che fosse, ma per come è realmente".
Oggi Salvini è odiato e criminalizzato. Come lo fu De Gasperi, ma...dopo che ci cacciò dal Governo per ordine Atlantico. Come lo fu la Dc, ma...prima di diventare oggetto di desiderio del compromesso storico belingueriano. Come lo fu Craxi, ma... se avessero trovato un accordo lui e Berlinguer il muro non ci sarebbe caduto addosso. Come lo fu Berlusconi, ma...prima dell' alleanza preorganica nel Governo Monti e dell' alleanza organica nel Governo Letta- Alfano.
La sinistra spesso odia gli avversari, ma...quando non sono più alleati (come De Gasperi ed il Psi craxiano) o prima che lo diventino (come la Dc centrista e Berlusconi).
L' immaginario collettivo della sinistra, spesso spinto dalle proprie leadership, crea figure da odiare e demolire, perché vuole personalizzare l'odio di classe e grazie alla frustrazione per le continue sconfitte.
La sinistra ha perso contro De Gasperi (nel '48), contro la Dc per tutti gli anni '50 e '60, contro Craxi negli anni '80 (più sul piano politico che su quello elettorale) e contro Berlusconi (nella seconda repubblica).Essa ha avuto un grande ruolo costituente e progressivo in Italia, ma le elezioni le ha vinte pochissime volte: alla metà anni '70, nel '96 con Prodi ed alle Europee del 2014 con Renzi.
A metà degli anni '70 al posto di puntare all' alternativa di sinistra (con un sano Bad Godesberg) il Pci puntò al compromesso storico. Risultato: la spinta propulsiva venne meno negli anni del riflusso e della Milano da bere.
Nel '96 Prodi vincitore fu defenestrato e sostituito da D'Alema, che si mise a fare la guerra alla Jugoslavia semirigirato da quel volpone di Cossiga (cosa di cui Baffino si pentirà). Risultato: D' Alema perse le regionali del 2000, gli subentrò Amato il marziano, poi sostituito dal bel Rutelli battuto da Berlusconi comodamente nel 2001.
Arriviamo all' ultima fase della seconda repubblica. Napolitano impone Monti. Bersani (che poteva chiedere, ottenere e vincere le elezioni) appoggia mister loden verde e non vince nel 2013. Arriva Renzi che, al posto di tenere la sinistra unita, si mette a rottamare e fa incazzare D'Alema , poi fa il Patto del Nazzareno, ma fa incazzare pure Berlusconi. Se li ritrova contro entrambi e perde il referendum, peraltro personalizzandolo. Risultato: Zingaretti eredita la Ditta e punta al primum vivere.
Oggi la fase è delicata: M5 Stelle ha problemi di tenuta, perché non riesce a passare da una cultura movimentista ad una di Governo. La sinistra potrebbe riprendersi, ma è ingabbiata nei "lotti di potere". La cosa più facile, anche per superare le frustrazioni elettorali, è crearsi il caprio espiatorio ovvero Matteo Salvini. Il quale, sarà pure cinico ed egoista, ma comunque (ALMENO PER IL MOMENTO) non sta facendo cazzate.
Egli governa il suo partito senza i casini interni che ci sono nel Pd e in 5 Stelle. Ha piazzato Giorgetti, come uomo che "dialoga" col sistema come era Pecchioli (per il Pci), Amato (per il Psi), Gianni Letta (per Fi). Sta asciugando elettoralmente sia l' alleato azzurro (che tratta con distacco) che l' alleato giallo (con cui ci gioca a "pallucce"). Fa il duro, ma poi spalanca le porte al quadro intermedio che viene dall' area moderata. Porta a casa provvedimenti, che piacciono alla gente come Quota 100 e decreto sicurezza. Insomma, Salvini è il vero "leader dello schieramento a noi avverso" per dirla con Veltroni. Ci possiamo incavolare con lui quando vogliamo. Ma - chiediamoci - è colpa sua se Di Maio al posto di avere un Giorgetti tiene un Casalino? È colpa sua se mentre gli arrestano Arata, si scopre che Lotti decideva i procuratori della Repubblica? È colpa di Salvini se M5 Stelle non ha (ancora) una cultura di Governo o se il Pd ha perso il contatto con la sua base elettorale (e non da oggi).
Non è colpa della Lega se la sinistra ha inseguito prima la Dc, poi Blair, poi Clinton, l' azionismo di Scalfari ed il filoeuropeismo della Bonino.
Salvini sta facendo la sua politica, dura con gli emigrati, ma morbida coi pensionati vittime dalla compagna Fornero (a cui "regala" quota 100). Salvini si batte per il Veneto e Lombardia, ma anche per l' Emilia, la cui autonomia differenziata l' ha richiesta il governatore del Pd Bonaccini.
Il leader della Lega gioca sulle contraddizioni avversarie ed il suo vantaggio gli viene dai nostri errori e dai nostri modi di essere.
Se avessimo pensato, come sinistra, alla nostra base elettorale e non ci fossimo complicati la vita col compromesso storico nel ' 73 - '80, con Cossiga ed i bombardamenti nel '99, con Monti e Napolitano nel 2011, col Patto del Nazareno nel 2014 e finanche con queste ultime nomine delle Procure, non staremmo a questo punto.
Se la sinistra lasciasse Salvini alla sua politica e pensasse a fare la propria sui diritti sociali: progressista, lineare, coerente, a favore della classe operaia e del ceto medio produttivo avrebbe tutto da guadagnare. E potrebbe anche trovare il modo di proporre un Governo alternativo coi 5 Stelle, sempre che questi riuscissero a concentrarsi su politiche di tutela delle classi popolari, che sono (o dovrebbero essere) i loro referenti elettorali.
Salvini è un fenomeno complesso, ma dal messaggio chiaro.
Le forze che lo avversano dovrebbero essere altrettanto chiare...senza troppo complicarsi la vita.
Ods
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