Editoriali

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La pensione di Nicola Artese... dai colori bianconeri

Era il 1982 e San Salvo, da paese si trasformava in città, quindi il Comune andava "attrezzato" con nuovi e più  numerosi dipendenti. Nicola Artese venne assunto in quello snodo epocale. Entro' come impiegato d' anagrafe per uscirne trentasette anni dopo da capoufficio.


Al vertice dell' anagrafe ci sarebbe arrivato al pensionamento di Carminino Artese, funzionario della generazione precedente.
Eppure il neopensionato non è stato per 37 anni ufficiale dello stato civile, perché per qualche giorno fu mandato a rafforzare la manutenzione, da un Assessore alla manutenzione, che era pure vice sindaco. 
Lo spostamento, però, non piacque al sindaco, che quindi revoco' il provvedimento. Ma non lo fece per le lamentele di  Nicola, che aveva cambiato settore senza battere ciglio, senza ricorrere né al suo capo e né ai politici.
Aveva accettato lo spostamento d'ufficio con stile. Lo stesso che ha adottato nei 37 anni di lavoro, durante i quali non ha mai "famigliarizzato" coi politici. Per la verità, per via della militanza calcistica sia pure juventina con un vice sindaco nerazzurro ha avuto una lunga frequentazione amicale. Ma non ne ha mai approfittato. Del resto non ne ha avuto bisogno, perché il suo lavoro lo ha saputo fare.
E quando uno sa fare il suo lavoro non ha bisogno di buttarsi in politica.
Il colore di molti dipendenti comunali è il bianco-rosso-nero. Il colore di Nicola Artese è stato il bianco nero, nel senso di juventino, e continuerà ad esserlo anche ora che in quiescenza.
Buona pensione bianconera.

Ods