Rino Formica ed Emanuele Macaluso 192 anni in due. Il primo socialista ed il secondo comunista, entrambi riformisti, hanno catturato l'attenzione di molti di noi per aver rilasciato due interviste sulla crisi politica in atto. Rispettivamente al Corriere della Sera ed a Huntington Post.
Interviste che si possono anche non condividere, ma che comunque si caratterizzano per lucidità, acume, intelligenza politica e senso della prospettiva. Formica e Macaluso più che centenari sembrano due giovanotti con la vita davanti, che analizzano con entusiasmo e freschezza quanto sta avvenendo nel proprio tempo. Eppure il socialista è noto per le battaglie contro Andreatta, ministro del tesoro Dc che " apri" alla dittatura del sistema bancario creditizio negli anni ottanta del secolo scorso ed il secondo è noto per le battaglie contro lo sfruttamento dei braccianti siciliani nell'immediato secondo dopoguerra.
Ma allora bisogna puntare alla gerontocrazia, come in Unione sovietica? No di certo, ma va mantenuto un confronto continuo e costante con gli anziani, perché essi, anche fuori dalle Istituzioni, possono darci i consigli giusti con saggezza, aiutandoci a capire le dinamiche relazionali, sociali e politiche. Formica e Macaluso hanno letto molti libri e tutti i giorni "la mazzetta dei giornali". Prima di parlare in pubblico o in Parlanto si preparavano i discorsi con carta e penna. I leader di oggi non leggono né i giornali e né i libri, ma Wikipedia. Parlano a braccio con slogan e frasi fatte e scrivono i twitter. Passano più tempo a farsi i selfie, che a studiare. E il risultato è quello che vediamo: gli elettori si accorgono della loro incompetenza e faciloneria di potere e li cambiano. Ma con altri giovani, che PRIMA O POI CAPIRANNO DI DOVER ATTINGERE DALL'ESPERIENZA E DALLA SAGGEZZA DEI PROPRI ANZIANI.
Luca Branda