Sono stato tra i primi a sapere la tragedia di Loris D' Alberto. Un collega mi ha chiamato, prima che uscisse la notizia, per chiedermi se avessi scritto al momento e con la mia :classica tempistica". Ho risposto che non avrei avuto fretta, perché per me quella morte, improvvisa, ingiusta e così vicina,
non era una notizia, ma un dolore, che colpiva me ed il quartiere mio, che è lo stesso di Loris.
Il dolore ti porta anche a pensare, riflettere e comprendere cose che stavi leggendo, studiando o su cui ti stavi interrogando, come la differenza tra luoghi e non luoghi.
Il nostro quartiere è periferico, nuovo, infrastrutturato nei primi anni ottanta. Ieri, Oliviero Faienza, coetaneo di Loris, mi ha ricordato che finiva prima del Lidl e che al centro c'è (dal ' 78) il bar da Nicola, luogo coesivo per eccellenza, nel quale sono praticamente cresciuti Loris, Andrea, Oliviero, Domenico, Valentino (che pure ci ha lasciato due anni fa), i due Claudio, Dario, Sandro e tanti altri.. figli di operai, molti dei quali tornati dall' estero. Oggi sono ragazzi adulti, lavoratori, padri di famiglia. Sono la seconda generazione del quartiere e si fanno apprezzare per la loro serietà ed educazione. Dopo la disgrazia, tutti dicevamo: "perché è successa questa cosa a Loris che era così rispettoso, così perbene, così lavoratore ?"
Loris di Via Ripalta è stato il simbolo. Gli momenti li ha vissuti con Sandro, il titolare del bar Agip alla Marina, che era un suo amico d' infanzia. Aveva molti amici, amici di sempre che conservava, perché non litigava con nessuno.
Questi ragazzi, questa gente di Ripalta non litiga, perché è abituata al lavoro, anche duro, ed al rispetto. Tecnicamente si chiama capitale sociale, che qui è buonissimo.
Marc Auge' ha coniato la nota definizione dei non luoghi (stazioni, aeroporti, centro commerciali) che sono quei luoghi di passaggio, dove non si stabiliscono rapporti sociali duraturi. Mentre i luoghi sono quelli dove i rapporti sono consolidati. Il nostro bar è un luogo, anche se molti ci passano e provengono da fuori. Ma quelli che sono il nucleo che ci va da sempre hanno rapporti autentici di affetto e stima reciproca, perché basayi sui due valori semplici: il rispetto ed il lavoro. Loris la sua breve vita l' aveva basata sul lavoro e sul rispetto. Per questo la sua morte ci ha colpito così tanto. Per questo non lo dimenticheremo.
Orazio Di Stefano