M.C.* spietato brigante dai lunghi capelli era di San Salvo
La pianura della vallata Trigno per le su immense foreste era un luogo inaccessibile per la gente, ma non certamente per i briganti, che vi scorrazzavano di giorno e di notte. Uno dei più temerari briganti delle nostre zone fu Giuseppe Pomponio, che freddò il capitano della Guardia Nazionale Luigi Ciavatta benestante
di San Salvo nel sentiero di “Cella Rotta”, che prese il nome Via della Disgrazia, successivamente via Caravaggio. I briganti salvanesi affiliati alla banda del terribile Pomponio di Liscia furono un numero consistente. Uno dei più spietati e cattivi fu M.C. di San Salvo; ci limitiamo a segnalare le sole iniziali, poiché esistevano suoi discendenti fino a pochi anni fa. Diventò brigante per vendicare la morte di suo padre. Si dette alla macchia, ma nonostante le trappole tese dai carabinieri, riuscì sempre a farla franca. Ma arrivò anche per lui la fine. I carabinieri avevano degli informatori. Finalmente lo intercettarono. Il brigante, vistosi a mal partito, fuggì per i campi. Arrivato al Vallone della Selva, poco lontano da San Salvo, tentò di superare il fosso con un salto, ma non ci riuscì perché, per sua sfortuna, la lunga e incolta capigliatura di cui era dotato, si impigliò nel folto delle spine e degli arbusti. Sopraggiunsero i carabinieri e lo finirono a colpi di baionetta.
Michele Molino
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