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Notizie e numeri

Scritto da Sansalvomare

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Notizie e numeri

Interventi
Interventi chirurgici saltati per colpa del lockdown e dello sforzo di tutta la sanità contro il solo coronavirus: 600 mila. Di cui oncologici: 50 mila.
«Adesso giungono le richieste di tutti i malati che non si sono fatti vedere a marzo, aprile e maggio, magari perché impauriti dall’idea di prendere il Covid oppure perché i loro appuntamenti erano stati cancellati.

Sono 3 milioni solo coloro che hanno bisogno del cardiologo, 12 milioni quelli che devono fare un esame radiologico. Secondo Pierluigi Marini, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) e primario al San Camillo di Roma, si rischia il disastro. «Se non facciamo ripartire tutta la sanità, le vittime potrebbero essere più di quelle provocate dal virus»
[Rep].

«Andando a incrociare atti ufficiali del Csm e conversazioni interne alle mailing list e alle chat delle correnti,si scopre che in Italia ci sono, e in posizioni di rilievo, ottantaquattro magistrati che non sarebbero nel posto che oggi occupano se Palamara e i suoi quattro colleghi di corrente avessero puntato su un altro candidato. Da Bolzano a Sassari, da Locri a Treviso, a designare i capi degli uffici giudiziari era il leader di Unicost».
[Giornale].

Il secondo Rapporto di Istat e Istituto Superiore di Sanità sull’impatto dell’epidemia di Covid-19 sulla mortalità in Italia dice che i decessi totali (cioè per tutte le cause, non solo per il coronavirus) si sono ridotti dagli 80.623 di marzo ai 64.693 di aprile. E la stima dell’eccesso di mortalità è passata dal 48,6% di marzo (26.350 decessi in più nel 2020 rispetto alla media 2015-2019) al 33,6% di aprile (16.283 decessi in più). Il calo più importante riguarda la Lombardia, dove i morti per il totale delle cause sono diminuiti da 24.893 di marzo a 16.190 di aprile 2020.

Il paradosso dei dati sul lavoro

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, nel primo trimestre del 2020 l’Italia ha perso oltre 274 mila posti di lavoro a causa delle misure di contenimento adottate per fermare la pandemia. Guardando ai primi due mesi di emergenza sanitaria – marzo e aprile – i posti di lavoro persi sono 398 mila. Nello stesso tempo ad aprile il tasso di disoccupazione è sceso al minimo dalla crisi economica del 2008, al 6,3%, stesso dato della Germania. Anche il tasso di disoccupazione giovanile è calato, passando dal 26,5 al 20,3%, il livello più basso degli ultimi 12 anni. Le ragioni del calo sono chiare: molte persone si sono scoraggiate a causa della crisi e hanno smesso di cercare lavoro. «Sembra un paradosso. A pesare è l’effetto del lockdown, con 484 mila persone in meno che cercano lavoro (-23,9%) rispetto a marzo. […] Il problema è che cosa succederà sul mercato del lavoro italiano a metà agosto, quando finirà la cassa integrazione in deroga, introdotta dal governo soltanto per nove settimane» [CdS]. Gli inattivi sono a questo punto 746 mila.
[il Sole].
Il governo ha intenzione di chiedere alla Ue tra i 20 e i 30 miliardi del fondo Sure per prolungare la cassa integrazione fino alla fine dell’anno.

La Bce raddoppia

La Banca centrale europea ha aumentato di 600 miliardi il Pepp, il piano pandemico di acquisto di titoli, portandolo a 1.350 miliardi. Il piano è stato anche prolungato per altri sei mesi, fino a giugno 2021. Malgrado le attese di analisti e investitori, sono rimasti invariati i tassi di interesse: a quota zero il tasso di riferimento, e al -0,50% quello sui depositi presso la Bce. L’obiettivo è «migliorare le condizioni di finanziamento per l’economia reale e in particolare per le imprese e le famiglie» fa sapere la Banca centrale. «Cade inoltre ogni riferimento nel comunicato ufficiale ai rischi posti dalla pandemia, ma anche alla necessità di “assicurare un funzionamento senza intoppi dei mercati finanziari”: l’enfasi è ora riservata alla ripresa e ai prezzi. Il motivo della decisione è semplice: le condizioni finanziarie di Eurolandia sono troppo rigide rispetto alle necessità della politica monetaria. Qualche giorno fa Isabel Schnabel, che siede nel consiglio direttivo, aveva ricordato che in circostanze simili la Bce è chiamata a intervenire».
[Sole].

«Se doveva servire a frenare o bloccare il “quantitative easing”, l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, inaugurato da Mario Draghi come antidoto alla stagnazione economica in Europa, e incrementato da Christine Lagarde quando ha preso il suo posto, la sentenza della Corte costituzionale tedesca che ne metteva in dubbio la legittimità è rimasta lettera morta. Ieri Lagarde ha annunciato una ondata di acquisti da 600 miliardi fino al giugno 2021. E se Lagarde ha potuto agire con disinvoltura, vuol dire che la presidente dell’Istituto di Francoforte gode di un pieno avallo politico (leggi Merkel) alle sue decisioni, grazie anche alla drammaticità della congiuntura».
[Sta].

«Ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha fatto il punto su banche e riforme. Oltre ad una netta difesa del Mes (ed è un dato politico importante) si è speso su una delle misure che saranno finanziate con i fondi europei del Recovery plan. “Con queste risorse – è la spiegazione del ministro – possiamo credo sostenere una riforma verso una società cashless (senza contanti, ndr) e finanziare una riforma che riduca la pressione fiscale su lavoro e imprese». Il premier Giuseppe Conte ha parlato di incentivi per favorire i pagamenti digitali. Per ottenere i fondi del Recovery plan l’Italia dovrà attuare delle riforme e queste riforme dovranno essere in linea con le raccomandazioni della commissione Ue all’Italia, delle quali fa parte anche un accenno all’incoraggiamento dei pagamenti digitali» [Giornale].

 

Successo di un Btp da 14 miliardi

Un sindacato di banche ha avvertito all’ultimo momento il mercato che erano a disposizione per gli investitori istituzionali titoli del debito pubblico italiano a dieci anni con un tasso d’interesse dell’1,56%, nettamente superiore a quello offerto dalla Spagna (0,61%) e dal Portogallo. Sono piovute richieste per 110 miliardi, tre volte su quattro dall’estero. Alla fine sono stati sottoscritti titoli per 14 miliardi.

«L’atteggiamento verso il nostro Paese appare mutato. Il merito di tutto questo sta, secondo gli osservatori, non soltanto nel graduale allentamento della morsa del contagio e delle riaperture che si succedono in queste settimane, ma soprattutto della dialettica favorevole creatasi attorno al Recovery Fund dopo la proposta Merkel-Macron».
[Il Sole].

Un’azienda su tre potrebbe chiudere per sempre

Se l’82% delle imprese ha riaperto, il 30% è pronto a chiudere per sempre. Per oltre il 60% degli esercenti le perdite sono superiori al 50% rispetto al periodo pre-Covid, e a pagare il prezzo più alto sono bar e ristoranti: uno su quattro resta chiuso (indagine Confcommercio con Swg) [Tomasello, Sta]. «Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervistato in tv a In mezz’ora: “Valuteremo tutti gli strumenti più convenienti che ci sono, che siano del Mes o del Sure (il programma Ue contro la disoccupazione, ndr.). Valuteremo e faremo la scelta più utile, giusta e conveniente e sono sicuro che ci sarà un senso di maturità e di responsabilità”».
[Cds].

Ricchi
«Non è al -23,2% di calo degli utili che guarda Wall Street ma al +30% previsto per il 2021. Il mercato scommette sulla ripartenza anche sulla scorta di una dose di carburante senza precedenti garantita dalle politiche straordinarie di stimolo fiscale e monetario messe in atto da governi e banche centrali che, per far fronte alla peggior crisi dal secondo dopoguerra, hanno messo in campo risorse per un controvalore a livello globale che Bank of America Merrill Lynch stima intorno ai 18mila miliardi di dollari».
[dal web].

Poveri
«La crescita non implica il benessere. Se ciò che preoccupa è la povertà, non è la crescita ciò che più deve interessare, ma le entrate dei poveri, la loro educazione».
[Esther Duflo, Nobel per l’Economia, a Rep].

Servitù
«Pochi mesi fa ero a Eatonton, Georgia, la mia città natale, a visitare le tombe della mia gente. Sono cresciuta in un’area povera, i miei genitori erano mezzadri. Adesso, tutt’intorno, i ricchi costruiscono ville e campi da golf. E assumono a lavorare chi, da generazioni, abita quei luoghi. Sembra di tornare alla servitù, a nuove forme di servilismo» [La Lettura].

Clamoroso
Philippe Daverio fa fare la cacca ai suoi cinque cani sul terrazzo di casa.
[Sta].
Negli ultimi 30 anni, in Beautiful Brooke Logan si è risposata otto volte con Ridge Forrester [Rep].

Disastro nell’Artico

La mattina del 29 marzo a causa di un calo di pressione nella centrale termoelettrica di Norilsk, a 300 chilometri oltre il Circolo polare artico, in territorio russo, ventimila tonnellate di combustibile diesel e lubrificanti sono fuoriuscite da una cisterna. Quindicimila tonnellate si sono riversate nei corsi d’acqua vicini, seimila sono state assorbite dal terreno. Il disastro ambientale sul principio è stato tenuto nascosto dall’azienda proprietaria dell’impianto. Ieri Vladimir Putin ha dichiarato lo stato d’emergenza. Spiega Antonella Scott sul Sole che «poco hanno potuto fare i primi tentativi di contenere il danno con le dighe galleggianti: passando dai corsi d’acqua minori fino al fiume Ambarnaja, gigantesche chiazze rosse e viola, spesse 20 centimetri si stanno dirigendo verso il Mar di Kara, mettendo a rischio la rete dei fiumi siberiani. Un incubo che si fa realtà: si teme che sia stato il permafrost, a rischio scioglimento per il riscaldamento climatico che sta sconvolgendo gli equilibri della Siberia più di ogni altra regione al mondo, all’origine dell’incidente».

Buste paga

La Fondazione di Bill Gates donerà 1,6 miliardi di dollari alla Gavi per i vaccini, più 100 milioni per il Covid-19 Vaccine Advanced Market Commitment. Poi rivela che per fermare il coronavirus ci sono già otto candidati promettenti. Sui tempi, possibilmente entro la fine dell’anno, dice che «sarà il vaccino più rapido della storia», e sui prezzi chiarisce che le aziende produttrici «concordano per fornirlo come bene pubblico, senza fare profitti».
[Sta].

Una prima copia dell’Ulisse di Joyce – stampata nel ‘22 da Sylvia Beach della parigina Shakespeare&C – vale oggi sui 30 mila euro.
[Giornale]

Il manoscritto su cui il marchese De Sade scrisse Le 120 giornate di Sodoma (33 fogli incollati fino a formare un rotolo lungo 12 metri) è classificato in Francia Tesoro nazionale e assicurato per 12 milioni di euro.
[Nordio, Mess].

«Che colpa ne ho io se mi è capitato di essere uno degli uomini più pagati d’Europa? Io ho provato a dirgli: “Datemi di meno”. E loro mi hanno detto: “No, non è possibile, tu hai una quotazione di mercato e se noi ti diamo di meno poi ci arrestano”».
[Adriano Celentano a Michele Santoro durante la trasmissione Servizio pubblico, febbraio 2012].

In questo giugno per due lettini e un ombrellone in quarta fila si spendono 20,93 euro, 43 centesimi in più rispetto all’anno scorso (indagine dell’Istituto ricerche sul consumo ambiente e formazione (Ircaf).
[Fatto]

All’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono è andato un premio da 2,57 milioni di azioni (2,38 milioni di euro lordi) che si aggiunge alla retribuzione fissa di 950mila euro e al variabile di breve termine di 617.500 euro, per un totale che nel 2019 ha sfiorato i 4 milioni lordi.
[Giornale].

Il 93,6% dei dipendenti pubblici vorrebbe proseguire con lo smart working anche dopo l’emergenza coronavirus. Lo dice un’indagine di Fpa  a cui hanno risposto oltre 4.000 lavoratori.

Ricchezza di zio Paperone: 607 trilioni, 386 zilioni, 522 bilioni di dollari e 36 centesimi [Sole].

Ricchezza di Leonardo Del Vecchio: 20 miliardi di euro.

Perché non fa film italiani? «Non ci sono i soldi per pagarmi».
[Dante Ferretti a Alain Elkann, Sta].

Albano prende 1.470 euro di pensione. Lo ha rivelato lui stesso a Diva e Donna: «Senza i guadagni dei concerti e con le spese posso reggere un anno».

Elton John, 73 anni, e il suo partner David Furnish, 58, per far quadrare i conti dopo il mancato incasso da 66 milioni di euro del Farewell Yellow Brick Road tour, avrebbero licenziato tutti i loro domestici. In libertà anche i componenti della sua band che lo seguono da dieci anni, da oggi liberi di accompagnare chi gli pare.
[Stampa].

Stando al Codacons una vacanza di 10 giorni potrebbe «arrivare a costare fino al 20 per cento in più rispetto allo scorso anno», passando da una spesa a testa da 736 euro a 883 euro. Si prevedono rincari del 9% per la ristorazione, dell’8% per le strutture ricettive, del 15% per il trasporto aereo e del 12% per traghetti e navi.
[Amato, Rep].

Roma
Il Tempo scrive che M5s e Pd potrebbero fare fronte comune a Roma e candidare sindaco il premier Conte. Questo, tra l’altro, libererebbe gli ambiziosi della maggioranza dalla presenza di Conte e aprirebbe la strada di Palazzo Chigi a un democratico (Gualtieri?).

Statali
Solo il 39,4% degli statali è laureato, la percentuale più bassa in Europa (Annual Report 2019 del Fpa).
[Libero].

US

Le forze dell’ordine americane starebbero prendendo di mira in modo deliberato i giornalisti. Il sito investigativo Bellingcat ha già registrato 101 casi di aggressione a danni di reporter e troupe. A New York un cronista è stato arrestato in diretta, mentre trasmetteva il suo servizio (identificato e rilasciato, con tante scuse del governatore).
Scontri anche a Parigi. Ieri, durante una manifestazione non autorizzata contro la violenza della polizia – tornata sotto accusa dopo il nuovo referto sulla morte del 24enne nero Adama Traoré, morto per soffocamento nel 2016 mentre era in stato d’arresto – ci sono stati lanci di oggetti e di sassi contro le forze dell’ordine che hanno risposto con gas lacrimogeni.

Bruxelles blocca il salvataggio Alitalia

Il piano della Newco con Alitalia in affitto studiato dal commissario Giuseppe Leogrande è stato bocciato da Margrethe Vestager. Secondo la vicepresidente della Commissione Ue non garantisce la necessaria discontinuità economica. «Il governo non ha ancora deciso cosa fare. Ma chi segue il dossier rileva che serviranno alcuni mesi per ripresentarsi a Bruxelles con un nuovo piano di salvataggio di Alitalia, che dovrà probabilmente prevedere un ridimensionamento (meno aerei, meno slot, meno voli). Non se ne riparlerà prima di settembre […]. Intanto la Newco, che secondo il decreto Rilancio dovrebbe nascere con una dote di 3 miliardi, non parte. Il Mef non l’ha costituita, nel governo si litiga sulle nomine dei vertici. Alitalia ha ormai finito la cassa, bruciati anche i 400 milioni erogati a Natale. Con quali soldi potrà continuare a volare?».
[Sole].

Il Fisco taglia i tempi dei rimborsi

«L’Agenzia delle entrate punta a tagliare a 40-45 giorni la restituzione dei crediti fiscali maturati da famiglie, imprese e più in generale partite Iva. Il nuovo iter prevede la strada maestra dell’accredito diretto sul conto corrente per quei contribuenti che comunicano all’amministrazione finanziaria un Iban, o in alternativa l’assegno vidimato delle Poste. E la crisi sanitaria su questo fronte ha dato un’ulteriore spinta alla semplificazione delle procedure per garantire maggiore liquidità alle famiglie e alle partite Iva».
[Il Sole].

Petrolio in rimonta

Ieri il Brent – qualità di riferimento per Europa e Asia – ha sfiorato i 40 dollari al barile, il Wti americano ha superato i 36. Livelli di prezzo che non si vedevano dai primi di marzo. «La risalita dai minimi del 20 aprile scorso, quanto toccò la quotazione paradossale di meno 36,63 dollari, è stata spettacolare e ha permesso alla maggior parte delle compagnie di greggio di scisto statunitensi di tirare il fiato ed evitare la bancarotta. Il merito è dell’accordo raggiunto il 10 aprile scorso dalla cosiddetta Opec Plus, che include altri 10 Paesi oltre ai 14 dell’Opec […]. L’intesa per diminuire la produzione fra Vladimir Putin e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, dopo la lite del 4 marzo che aveva fatto impazzire i mercati, è stata decisiva e ora Mosca e Riad hanno lasciato intendere che alla prossima riunione, prevista per domani, il tagliodi 9,7 milioni di barili al giorno sarà prolungato almeno fino al primo settembre. L’obiettivo, considerato anche l’allentamento delle restrizioni imposte dal coronavirus in Asia e in molti Paesi europei, è riportare i prezzi sopra i 40 dollari» [Sta].
Per questo giugno le stazioni di servizio hanno abbassato i prezzi: sotto quota 1,38 euro per un litro di verde, sotto 1,265 per il diesel.
[Goria, Sta].

«Recovery and Resilience Facility»

La proposta di regolamento varata dalla Commissione europea mercoledì scorso per una «Recovery and Resilience Facility» rappresenta il grosso del piano di rilancio da 750 miliardi dell’Unione europea, sul quale si è alzato il velo la settimana scorsa. in teoria, l’intervento finanziario dovrebbe essere concentrato: il più possibile, il prima possibile.
Nel caso della «Recovery and Resilience Facility», un fondo da seicento miliardi, è vero l’opposto. Da lì non arriverà niente quest’anno, nel pieno della recessione, perché mancano i tempi tecnici e politici. Nel 2021 gli esborsi previsti dalla proposta di regolamento valgono solo il 5,9% dell’intero pacchetto, quindi i pagamenti salgono al 15,8% nel 2022, mentre quasi metà dei seicento miliardi verrebbe erogata solo nel 2023 e nel 2024 (con una coda fino al 2026).

Nel caso dell’Italia è possibile stimare che l’anno prossimo i trasferimenti diretti di bilancio (quelli impropriamente definiti a fondo perduto) non varranno più di quattro miliardi di euro, mentre sotto forma di prestiti ne dovrebbero arrivare altri otto. In tutto, secondo le stime «indicative» della proposta di regolamento, la Recovery and Resilience Facility dovrebbe versare all’Italia somme pari allo 0,7% del reddito nazionale nel 2021 dopo un crollo economico fra il 10% e il 13% quest’anno. Il rischio che gli aiuti arrivino troppo tardi per tenere in vita alcune delle imprese in difficoltà è reale. In seguito inizierebbe poi una progressione: versamenti all’Italia per l’1,5% del reddito nel 2022 (metà prestiti, metà trasferimenti di bilancio), per l’1,7% in ciascuno dei due anni seguenti e per l’uno per cento nel 2025. È vero che questo è il grosso degli interventi, non tutto. Già per quest’anno dovrebbero essere disponibili sette miliardi quasi tutti realmente a fondo perduto, più quindici di prestiti del fondo Sure di sostegno ai lavoratori e (potenzialmente) i 37 miliardi nella nuova linea di credito sanitaria del Meccanismo europeo di stabilità. Se vuole, l’Italia avrebbe a disposizione nei prossimi mesi una cinquantina di miliardi di sostegno di bilancio dall’Europa per contribuire a compensare una distruzione di reddito di quasi quattro volte più grande. Resta da capire perché il vero bazooka di Bruxelles, la «Recovery and Resiliency Facility», prometta di sparare i suoi colpi così tardi. La risposta è agli articoli 17.4(a) e 19.3 del suo regolamento. Vi si legge che la Commissione concede gli esborsi solo quando i Paesi avranno presentato dei pieni dettagliati su come investire quei fondi e preso misure per mettersi in grado di spendere con efficacia. In altri termini, la Commissione tiene il coltello dalla parte del manico. Non promette di erogare tutto (o molto) subito, per non perdere un controllo su come il denaro viene speso e per poter incalzare i governi a affrontare le riforme necessarie al piano di investimenti. Ma oggi i tempi degli esborsi sono definiti indicativi. Significa che prima l’Italia riuscirà a presentare piani dettagliati, credibili e operativi sulla transizione ecologica o sul digitale, prima otterrà i fondi del Recovery Plan: presentare a Bruxelles un piano solido a luglio, può accelerare gli esborsi da gennaio; attendere l’autunno e mandare progetti vaghi può far slittare i versamenti fra un anno. La credibilità dei progetti servirà anche per un motivo più politico: l’intero pacchetto deve superare la ratifica dei parlamenti nazionali, perché modifica le fonti di ricavi fiscali della Commissione stessa. Significa che in estate o in autunno dovranno votare a favore i parlamenti nazionali di Olanda e Danimarca (dove due governi già ostili al progetto non controllano neppure la maggioranza dei seggi) e parlamenti regionali come quello di impronta fortemente sciovinista delle Fiandre, in Belgio. Per l’Italia il modo migliore per farli votare contro, è mostrare al resto d’Europa che il governo pensa di aver vinto un «jackpot». Non di dover preparare un piano efficace.(CdS)

Corriere della Sera

Ursula

Secondo Dagopsia, Ursula von der Leyen ha convocato il premier olandese Mark Rutte e gli ha detto: se continuate a mettervi di traverso e a dire “no” a ogni proposta, sappiate che riceverete lo stesso comportamento quando sarete voi a chiedere qualcosa alla Commissione. Il sottotesto del messaggio consegnato a Rutte è: l’Italia è la terza economia dell’Unione, la Spagna la quarta. Non possono essere mollate per la vostra ostinata frugalità. Anche perché senza Roma e Madrid l’Ue non esiste. Senza Amsterdam o Copenahagen, si va avanti serenamente».

Da quando un presidente americano (Woodrow Wilson, nel 1917), annunciò alla opinione pubblica mondiale i 14 punti che avrebbero permesso agli Stati, dopo la fine della Grande Guerra, di costruire una nuova Società internazionale, il mondo si è progressivamente riempito di associazioni e istituzioni che hanno nobili Statuti e dovrebbero dedicare ogni loro energia al miglioramento della vita umana nel pianeta. Dal documento di Wilson nacquero la Società delle Nazioni e più tardi, dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, l’Onu. Ma il catalogo, come direbbe Leporello nel Don Giovanni di Mozart, è molto più ricco e comprende una larga gamma di ben intenzionati. Le associazioni migliori sono quelle che hanno scopi puntuali, idee chiare e il denaro necessario per la realizzazione dei loro obiettivi. Ma ci sono anche quelle che hanno nella vita internazionale una funzione simile al ruolo dei club nella vita sociale di una nazione. Sono luoghi d’incontro che assicurano ai membri uno status e una collocazione sociale dimostrando al mondo la loro esistenza. Gordon Brown, Primo Ministro della Gran Bretagna dal 2007 al 2010 , ha scritto ieri per il Guardian un articolo in cui lamenta che un grande organismo internazionale (il G20), dopo avere annunciato uno sforzo internazionale per aiutare, soprattutto finanziariamente, i Paesi colpiti dal coronavirus, non abbia preso sinora alcuna iniziativa. Confesso di non esserne sorpreso. Il G20 è nato nel 1999 per riunire i maggiori Paesi industrializzati. In un ordine di grandezza che tiene conto della popolazione e della economia sono: Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada, Unione Europea, Cina, India, Brasile, Corea del Sud, Russia, Australia, Messico, Indonesia Arabia Saudita, Turchia, Argentina, Sud Africa. Forse basterebbe che questi Paesi si riunissero, indicassero, come nell’articolo di Brown, le fonti finanziarie a cui attingere e promettessero di assicurare alla Organizzazione mondiale della Sanità ogni possibile collaborazione. Se Donald Trump, che non ama l’Oms, si astenesse, la dichiarazione sarebbe ancora più autorevole.
[dal web]

Grande coalizione

«Abbiamo un dopoguerra, senza che ci sia stata una vera guerra. Va ricordato che nel 1940 Churchill fece entrare nel suo governo i laburisti di Attlee. Nel nostro dopoguerra al governo furono chiamati Togliatti, Einaudi, Nenni e tanti altri. Poi c’è l’esempio tedesco. Gli effetti del dopoguerra emersero nei primi anni Duemila con i costi dell’unificazione e la soluzione fu trovata nella “Grande coalizione”. Che c’è ancora e proprio l’ unità nazionale è un punto di forza della Germania. In tempo di “Peste”, vale quanto disse Camus: “Serve uno sforzo di cui solo gli individui superiori sono capaci, sforzo che consiste nel dominare i propri risentimenti”. Salvini e Meloni sono giovani e questa potrebbe essere per loro una occasione storica di servizio al Paese. Nel dopoguerra c’erano le macerie, ma c’era la vita, le case erano distrutte, ma non le persone. Se non si fa qualcosa di serio, chiunque vincerà dovrà governare su macerie sociali»
[Giulio Tremonti CdS].

«Vogliono dialogare? Bene, ecco le due condizioni. Sparisce tutto quello che non c’entra con il rilancio: poltrone, consulenze, amenità, bonus inutili. E le riunioni tra governo e opposizione le facciamo in streaming, così gli italiani potranno giudicare. Ci stanno? I signori del M5S, che tanto amavano la trasparenza, guarda caso adesso dicono di no…» [Giorgia Meloni CdS]

Nicola Dario

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