L’intenzione, il desiderio, l’impegno, il lavoro, il riconoscimento, il dibattito pubblico.
“La questione di quale tipo di città vogliamo non può essere separata da altre questioni: quale tipo di persone vogliamo essere, quali rapporti sociali cerchiamo, quali rapporti vogliamo coltivare, quale stile di vita desideriamo, quali valori estetici e culturali perseguiamo”.
Il diritto alla città è molto più che un diritto di accesso, individuale o di gruppo, alle risorse che la città incarna: è il diritto di cambiare e reinventare la città in modo più conforme alle nostre esigenze. E’ un diritto più collettivo che individuale, dal momento che reinventare la città dipende inevitabilmente dall’esercizio di un potere collettivo sui processi di urbanizzazione. La libertà di creare e ricreare noi stessi e le nostre città è uno dei diritti umani più preziosi, anche se uno dei più trascurati." (cit. David Harvey)
Da qualche giorno è tra noi un cartello che avvisa chiunque entri nella nostra città che la nostra comunità ha ricevuto un riconoscimento oggettivo e importante: "Città che Legge".
Da dove nasce questo riconoscimento? A chi viene attribuito e perché?
Riportiamo qui fedelmente quanto spiegato nel sito web del Centro per libro e la lettura (https://www.cepell.it/.../progetti.../citta-che-legge.html9 .
Nel 2017 il Centro per il libro e la lettura, in intesa con l’ ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha deciso, attraverso l’ attivazione di un bando pubblico, di assegnare la qualifica di Città che Legge per promuovere e valorizzare quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura.
L’ intento era ed è quello di riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. La qualifica di Città che Legge è quindi diretta a promuovere e valorizzare quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura.
Una Città che legge garantisce ai suoi abitanti l’ accesso ai libri e alla lettura – attraverso biblioteche e librerie – ospita festival, rassegne o fiere che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori, partecipa a iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni e aderisce a uno o più dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura (Libriamoci, il Maggio dei Libri), si impegna a promuovere la lettura con continuità anche attraverso la stipula di un Patto Locale per la lettura che prevede una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise.
È bene ricordare che questo riconoscimento è stato attribuito la prima volta a San Salvo nel 2017, e poi le volte successive, in seguito ai progetti proposti dal Comune di San Salvo al Cepell, frutto del lavoro instancabile svolto dall’ Akon Service in risposta ai bandi emanati dal Cepell stesso. Com'ènoto, Akon Service già dal primo bando era impegnata a dare nuova vita al Centro Culturale e alla Biblioteca comunale.
La VISIONE STRATEGICA che dal 2016 orienta la programmazione delle attività del Centro Culturale Aldo Moro è infatti diretta non solo a promuovere la lettura quale fattore di sviluppo individuale e collettivo ma anche ad attivare UNA NUOVA NARRAZIONE CONDIVISA della Città di San Salvo.
Come sostiene l’antropologo Felice Di Lernia “la Nostra è un’identità narrativa. Bisogna raccontarsi per esistere. Noi siamo il racconto di Noi, il racconto di noi che è stato fatto da altri e il racconto di Noi che facciamo Noi.”
Molti in questi anni hanno raccolto la nostra sfida di attivare una nuova narrazione della Città di San Salvo. Sono stati per lo più cittadini comuni, bambini, ragazzi, famiglie, piccole associazioni che hanno scelto di di collaborare e tornare a frequentare la biblioteca comunale, di donare libri nuovi, di impegnarsi in prima persona e volontariamente in attività di letture animate con i bambini delle scuole del territorio, di formarsi per diventare lettori e lettrici volontari/e di Nati per Leggere, di essere protagonisti di eventi di Guerrilla Reading, di realizzare eventi di biblioteca ambulante (camper dell' Associazione CivicoZero) per avvicinare i bambini allo stupore di una storia raccontata dentro un nido/casa, di partecipare ai laboratori di Lettura ad Alta Voce promossi presso le scuole per il contrasto della povertà educativa (Progetto Officina Educativa), di essere protagonisti dei video promozionali della lettura realizzati negli anni, l’ultimo dei quali lo scorso 25 Dicembre 2020. Tanta roba, davvero tanta.
Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il contributo volontario di tantissime belle persone!!!
Ci preme ringraziare tutti coloro che hanno affiancato il Centro Culturale Aldo Moro nel percorso che ci ha portato a questo risultato sul quale non intendiamo rimanere fermi. Cartelli a parte, vogliamo qui ringraziare tutti quei cittadini che sono in viaggio con Noi perché è soprattutto grazie a loro, instancabili esploratori di mondi letterari e di un modo nuovo di vivere la città, che questa nuova narrazione ci sta contaminando.
Il dibattito pubblico intorno al la qualifica “Città che Legge” testimonia non solo che il viaggio è iniziato ma che è in corso, e che insieme tutti siamo ormai in cammino.
Grazie a tutti VOI che avete sempre lavorato con NOI per rendere fruibile e piacevole queste esplorazioni.
San Salvo Città che legge è bellezza che (R)-Esiste.