Abbattimento pini: "The show must go on"
SAN SALVO | Così ha deciso l'amministrazione dopo aver accettato la convocazione di un consiglio comunale di facciata, farlocco; perché da principio non c'è stata alcuna intenzione di vagliare altre opzioni. E allora via allo spettacolo deprimente al quale stiamo assistendo in questi giorni: l'abbattimento dei pini nell'unica zona verde della città. Un film, purtroppo, già visto in via Amerigo Vespucci a San Salvo marina, sempre girato dalla stessa regia, ma che questa volta, per bocca della consigliere Marinelli, ci ha tolto anche il beneficio del dubbio sulle reali motivazioni (semmai ce ne fosse stato bisogno) di questa scelta scellerata: "rischiamo di perdere il contributo economico da parte della regione". Un'amministrazione comunale che in questi anni ha sempre agito per interessi economici, mai per le reali necessità della nostra città.
Ed ecco allora che la semplice manutenzione ordinaria diventa straordinaria: il rifacimento del manto stradale si trasforma in "piano asfalti", l'innalzamento della pavimentazione pretesto di "riqualificazione" e così via, puntando sempre più in alto...si mira al forno crematorio per poi passare all'ultima delle idee: una smart city dal costo di 7.5 milioni di euro (cit. Ass. Lippis). In altre parole, la gestione di denaro pubblico, tra l'altro senza alcuna pianificazione, con l'unico scopo di ingraziarsi amicizie. Nulla di nuovo. Un film, anche questo, già visto in tutte le salse italiane possibili. Per rimanere in tema consigliamo la visione di una pellicola non commerciale del 1912, un film muto, incompleto, in bianco e nero: la mala pianta. Ironia del caso vuole che la trama tratti di una donna borghese, soggetta solo lei ad un duro sistema di regole dettate da un ambiente avverso. Praticamente una situazione diametralmente opposta alla quale la "nostra" protagonista reale ha operato e governato in lungo e in largo con un'opposizione politica, nei fatti, inesistente. Il taglio dei pini rappresenta, per noi, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Non siamo più disposti ad essere spettatori inermi di una politica malsana. La prima cittadina di "una città che legge" dovrebbe saper ascoltare il desiderio di molti cittadini (a tal proposito cogliamo l'occasione per rinnovare la stima e la gratitudine al comitato civico ambientalista che più di ogni altro si è impegnato e ha lottato per evitare ciò che sta accadendo). La prima cittadina di "una città che legge", in 10 anni, non ha attuato uno stralcio di politica sociale nè culturale, eccezion fatta per le luminarie recitanti versi danteschi e sporadiche premiazioni create ad hoc, utili per pavoneggiarsi con la fascia tricolore.
La prima cittadina di "una città che legge", e chi siederà in futuro al suo posto, sappia che da oggi in avanti il PSI di San Salvo vigilerà sul futuro della nostra città ed è aperto a tutti i volenterosi che l'hanno realmente a cuore. Ci proponiamo come forza alternativa e come unico partito che può, in questo momento storico, incarnare novità e tradizione nel solco che solo il socialismo può vantare e rivendicare con forza ed orgoglio.
Firmato gli spettatori non paganti. PSI San Salvo
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