Dopo un anno nel quale il racconto del Covid-19 è passato molto attraverso le immagini, a Chieti la parola si riprende la scena. E lo fa attraverso pochi versi, intensi, struggenti ma mai leziosi scritti da un anestesista del “SS. Annunziata” che racconta il tumulto emotivo del momento nel quale si appresta a intubare un paziente,