CUPELLO | La discussione che sta animando in questi giorni il territorio, circa l’ipotesi dell’arretramento della SS 16, non mi trova disinteressato essendomene personalmente
e direttamente occupato negli anni in cui ero consigliere provinciale e capogruppo PD a Chieti sotto l’amministrazione guidata dal senatore Tommaso Coletti.
Oggi esprimo una riflessione da cittadino, che vive nel e per il territorio, piuttosto che da uomo impegnato sul piano politico ed istituzionale essendo tornato a pieno regime nella attività sindacale dopo le note vicissitudini capitatemi nel mio comune alle amministrative del 2014.
Sinceramente è una discussione, quella del tracciato così come paventato dall’Anas per la variante alle cittadine rivierasche di Vasto e San Salvo, fuori tempo massimo oltrechè costosa e di difficile realizzazione; rammento a me stesso ma anche alla collettività tutta che, già nel 2005, allorquando stavamo predisponendo il piano triennale delle opere pubbliche della provincia di Chieti con l’Ente che ancora contava qualcosa, il tracciato oggi chiesto a gran voce dai 28 Sindaci dall’entroterra vastese venne inserito nell’importante documento di panificazione con un progetto preliminare redatto dall’Ing. Carlo Cristini dirigente del settore Urbanistica e Lavori Pubblici.
Il Consiglio Provinciale e l’allora maggioranza di Centro – Sinistra non solo approvarono questa previsione con la convinzione della modicità della cifra necessaria per la messa in sicurezza del tracciato alternativo, già presente fisicamente tra l’altro, quanto alla possibilità di dare un concreto contributo alla vivacità economico e sociale dell’entroterra oltre a tempi solerti e rapidi nella realizzazione.
Tanto era condivisa l’idea che nel 2007, allorquando fu la regione Abruzzo a redarre il proprio piano triennale delle OO PP 2008/2010, l’idea progettuale fu ripresa, con il medesimo tracciato, e la scelta del progetto preliminare fu fatta su due ipotesi: quella già presente della provincia di Chieti ed un'altra che presentò l’allora Comunità Montana “Medio Vastese” di Gissi.
Sono passati 10 lunghi anni da allora, tutto è caduto nel dimenticatoio se non vedere il sistematico e quotidiano abbandono dell’entroterra vastese il cui sistema viario è in un collasso totale.
Le ragioni dei 28 Sindaci di ogni coloritura politica che vede l’arretramento naturale della SS 16 nel percorso già esistente che attraversa la fondovalle Sinello, la fondovalle Cena, la fondovalle Moro, la fondovalle Treste con i relativi sbocchi sulla stessa nazionale e SS Trignina è la più giusta ed opportuna da adottare senza perdere ulteriore tempo ne animare ancora inutili discussioni che penalizzano ancora il territorio che va inteso come un unicum dalla riviera sino all’interno con i confini del Molise.
Camillo D’Amico