In difesa di Rosa e Rosetta (e mia)
Due giorni fa, durante il suo giro di propaganda in treno, Matteo Renzi si è fermato alla stazione di Vasto-San Salvo. Se lo chiamo "giro di propaganda" è perché pur essendo "renziana" non sono un'ingenua. So che ogni politico ha un suo piano
strategico per raccogliere adesioni e consensi; che solitamente gli dà un nome un po' accattivante o di fantasia, per catturare l'attenzione o semplicemente per distinguersi nella giungla delle altre iniziative dei vari partiti.
Comunque io c'ero, insieme alle mie compagne fedelissime. Questa parte politica trova nostro mio consenso, per le unioni civili, la responsabilizzazione dei dirigenti scolastici, il tentativo di ius soli, e altro che non sto a raccontarvi.
Di solito sono abbastanza convinta delle mie idee, ma in confronto alle mie amiche, volpi grigie, navigatrici del mondo, io sono una patetica principiante.
Mai si videro due donne più diverse sulla stessa banchina in attesa dello stesso leader politico: la comunista e la democristiana, la contadina e l'insegnante, la nonna a tempo pieno casa e famiglia e la viaggiatrice instancabile.
Io con loro ci parlo sempre, conosco le loro motivazioni profondissime, meditate in anni riflessioni maturate mentre sbrigavano le faccende quotidiane. E conosco il loro fervore, certe volte buffo, ma sempre affascinante, sempre coinvolgente. Due vulcani. E tutt'e due questi vulcani sono venuti ad accogliere Renzi, lo hanno aspettato con me in mezzo a tantissima altra gente, più per la curiosità di vedere com'è fatto da vicino, perché lo sappiamo che è un politico e i politici dicono quello che devono dire. Diciamo che quello che ci piace in lui è che ha la nostra stessa forma mentale: aperto e non chiuso (verso gli stranieri, gli omosessuali), propositivo e non lamentoso, sorridente e ironico e non ombroso e apocalittico. Queste affinità di carattere ci permettono di seguirlo e di capirlo anche quando diventa contorto, anche quando fa o dice qualche cazzata, ci sentiamo rappresentate.
Secondo voi hanno bisogno di essere difese due tipe così? Un po' sì. (Diciamo Rosa, specialmente, l'avventura di Rosetta è stata diversa e più divertente)
Da quando si è saputo che Renzi sarebbe passato di qua c'è stata sui social e i quotidiani locali, una piccola escalation del nervosismo. Ai consueti "Odioso, spocchioso, incompetente e soprattutto pagliaccio", e "Buffone, scemo e traditore della patria", e così via, si sono aggiunte minacce e cattivi auspici inerenti al tema "treno": "Fate deragliare il trenooo"; "Vai avanti siiii .... ma al treno", tutto rigorosamente virgolettato.
Poi un paio di interventi che rasentano l'isteria: il capo del personale della Denso dichiara che non va di persona a mandarlo affanculo solo perché deve lavorare (sic); un consigliere comunale di Pineto sostiene: «Non posso accettare che si prospetti alle nuove generazioni l’idolatria, la sudditanza e l’asservimento del cittadino al personaggio politico di turno»; i Cinque Stelle abruzzesi parlano di "colpevole complicità di dirigenti scolastici conniventi" perché lo accolgono nelle scuole; l'esponente di Fdi-An dell'Aquila gli attribuisce addirittura la colpa di "dieci anni di disastri e macerie".
Infine il solito striscione fascista, affisso da ignoti in qualche oscuro sottopasso- striscione di cui nessuno di noi si sarebbe accorto se non fosse per la solerte testata, sempre la stessa, che puntualmente ce lo propina.
Fin qui il prima.
Il dopo, se possibile è ancora peggio.
Premetto che parlo solo della visita a cui ho assistito, cioè la tappa di San Salvo. Molti lo aspettavano, qualcuno è rimasto deluso dal cambio di programma che lo ha visto arrivare in macchina invece che in treno. Qualcuno è venuto apposta per protestare, forse una decina, con striscioni, ma prima di iniziare hanno aspettato che Renzi salisse sul treno. Hanno quindi evitato uno scontro diretto hanno urlato qualche parolaccia e se ne sono andati.
Il fatto è che la mia dolce amica Rosa aveva una bandiera. Un giornale locale ha pubblicato la foto di lei, sorridente, con la sua bandiera. e a me a leggere i commenti mi si è stretto il cuore:
"Ma quella con quella bandiera non si vergogna nemmeno un po che schifo";
"Ditemi che la foto del post è un fotomontaggio!"
"Poveretta!
"ELETTORE TIPO P.D. IN PRIMO PIANO,NOTARE LA TOTALE DI ESPRESSIONE E LA ZONA POSTERIORE DELLA TESTA COMPLETAMENTE PIATTA...."
"Questa signora coraggiosa, va sicuramente clonata è l'ultima che crede al Ciarlatano di Rignano."
"Vergognati vecchia scema"
"Ridicola!!!"
"E patetica! <![endif] -->"
"Cara Sig.ra , ("orgogliosa" di farsi fotografare "conciata" in quel modo!!)...ma non si vergogna neanche un po' del suo partito....che conta ormai quasi mille tra indagati, condannati, carcerati???!!! OGNI GIORNO NE ARRESTANO ALMENO UNO DEL SUO partito di delinquenti....."
"Non si mette "scuorno" di portare quella bandiera addosso!!! Eppure ha una certa età
oramai è vecchia e il cervello con il PCI si è consumato"
"è proprio vero solo i vecchi rimbambiti votano ormai pd e dal sorriso di questa si capisce il perche"
"l'avranno pagata!".
Tutto questo nei commenti ad un articolo dove si insinuava che Renzi avesse fatto "la suola" non presentandosi, e si cerca tra la folla qualcuno che si dichiari "deluso" (in realtà si è presentato, arrivando però in macchina dalla Pilkington dove aveva avuto un colloquio, invece che in treno) e ad un secondo articolo dello stesso giornale che lascia intendere, senza precisare, che la folla di simpatizzanti che si vede nei filmati fosse composta in realtà da contestatori.
Tanto per capire, altri commenti:
"poi magari diranno che è stato accolto da una folla festante,"
"RENZI NELLA STAZIONE DI VASTO-SAN SALVO (CH)CONTESTATISSIMO. LA TV DI STATO CON I GIORNALISTI "LECCA LECCA" OSCURA TUTTO. BRAVI BRAV"
"Lo dovevano linciare...quello si meritava.."
"ma nessuno gli spara?"
Chi ha scatenato questa roba verso un segretario di partito che raccoglie legittimamente i suoi consensi, ma soprattutto verso una professoressa in pensione l'ha fatto sapendo di avere distorto completamente la realtà e mente sapendo di mentire. Chi c'era lo sa. Ma è il famoso giornalismo d'assalto, molto responsabile
Però io stamattina ho incontrato la mia amica, le ho chiesto come va?
Lei la sera prima mi aveva detto contenta "Guarda, hanno messo la mia foto" e l'aveva condivisa coi figli che vivono fuori. Mi è sembrata ancora sbalordita da tanta cattiveria. Poi dopo un minuto si è tirata su e mi ha detto "Quella è la mia bandiera, me l'ha data il mio segretario quando è stato fondato il PD. Perfino lui ora è cambiato, ma io no. Mi possono dire quello che vogliono, tanto io la bandiera non la cambio."
Silvia Di Virgilio