Caro Orazio,ho letto l'articolo su cui mi hai taggato e mi hai ispirato una veloce risposta. La tua è una buona analisi ma fai un errore metodologico. Marx, oggi molto rivalutato come scienziato della politica, criticava Hegel perché questi faceva
camminare l'uomo sulla testa e non sui piedi. Lui, materialista storico, con la sua filosofia della prassi rimetteva l'uomo sui piedi. Non è un caso che, nonostante l'attuale disinnamoramento delle società occidentali verso il comunismo storico Gramsci sia uno dei filosofi politici più studiati attualmente negli Usa e – ancora più paradossalmente – uno dei più citati sui social network. A cento anni esatti dalla più importante rivoluzione comunista mi pare interessante ricordarlo.
Ma torniamo al tuo articolo.
Perché ritengo che tu metta l'uomo sulla testa?
Per una semplice ragione. I politici possono essere ottimi strateghi ed avere un buon margine di manovra ma poi quello che conta davvero è la sostanza di ciò che muove l'elettorato: gli interessi materiali ed i bisogni reali. La Dc governava perché faceva lavorare, perché – nel bene e nel male,lo dico con distacco e tu sai da quel tradizione vengo - rispondeva ai bisogni materiali di una ampia fascia di popolazione.
Il Pci prometteva una rivoluzione che sapeva di non poter dare; ciò che dava – e che i militanti volevano - era una lotta per salari e pensioni migliori. Il vero ruolo del Pci è stato quello di potente controparte, oggi si direbbe “competitor”, di sparring partner. Il sistema di potere occidentale, pur di tener buona l'Italia, allora strategica, ha allargato i cordoni della borsa e ci ha fatto vivere dignitosamente per 45 anni. La controprova di ciò è palese: quando è crollato il comunismo non si è sciolto solo il Pci (che invece ha tentato una trasformazione) ma è scomparsa la pur vincente Dc, che aveva la funzione di argine, di collettore di tutte quelle forze sociali ed economiche che non volevano il comunismo.
Anche il Psi – partito di sinistra laico e riformatore-, che pure sperava di mantenere un ruolo in considerazione del distacco che aveva mantenuto dai due blocchi, è scomparso.
Ai vincitori – i grandi poteri economici – non serviva un partito come il Psi. E' questo è dimostrato agevolmente dal fatto che le campagne giudiziarie contro i partiti socialisti sono state diffuse e contemporanee in tutti i paesi occidentali.
In quella fase, giusto per capirci, i blocchi sociali che hanno vinto (i grandi poteri economici) hanno, per esempio, deciso che le mafie – o almeno certi tipi di mafie arcaiche - non servivano più. Ricordi Papa Wojtyla che improvvisamente e duramente ammoniva i mafiosi nel '93?
Quindi quando tu – che se non ricordo male sei di formazione socialista - giustamente ti lamenti del fatto che quella forza politica è stata spazzata via da una retata e non da una elezione, hai ragione.
Il punto però è un altro. Gli interessi forti – una certa finanza, alcune corporazioni intellettuali, ecc - che una volta erano garantite dal Psi hanno trovato altri lidi. Tutta l'”intellighenzia” del Psi oggi ha ruoli importanti nel Pd o nel Pdl (potrei farti tanti nomi). Il Psi non serviva più ai portatori di interessi forti. Altro è l'odio verso i partiti. Ma la cosiddetta classe politica deve capire che questo mondo è cambiato e nel ruolo di “guardiani del potere” non c'è ne gloria e nemmeno riconoscenza: ho visto ragazzotte diventare consigliere regionali da oggi a domani (e improvvisamente avere 5000 followers) e ho visto sindaci ignorati il giorno dopo le elezioni perse.
Non voglio farla troppo lunga.La sostanza è che oggi la struttura economica del Paese, gli interessi forti, le corporazioni e la finanza, comandano tutto e hanno un'ampia scelta. La strategia ha perso importanza. Renzi o Berlusconi, Gentiloni o Monti, Draghi o Letta, pari sono; ci sono lievi sfumature. Peraltro voglio citare Verdini. In una intervista gli chiesero perchè votava con il governo di “centrosinistra”. Lui rispose – sintetizzando – che era il Pd a votare misure che andavano bene anche a lui... “i figli dei dirigenti Pd – diceva – non vogliono nessuna rivoluzione: sono professionisti e vogliono andare in giro con il Rolex e fare la bella vita come i figli di quelli come me”... Ecco quindi: La società italiana odierna è esattamente quella disegnata dai rapporti di forza reale nel Paese, dal potere economico e dai valori che ha effettivamente imposto.
Non sono d'accordo con te sul fatto che Renzi sia finito (e lo dico da semplice osservatore) per semplici ragioni anagrafiche ed organizzative. Se oggi – lo dico con rispetto e senza retropensieri – Berlusconi non ci fosse buona parte di quei poteri che (a volte) rappresenta si sarebbero già orientati sul Pd. E poi, te lo dico sapendo che non ti farà piacere, ma Renzi impersona perfettamente una generazione a cui io e te non apparteniamo, che ha i suoi stessi interessi e non i nostri: la generazione di quelli che lavorano nell'azienda di famiglia, di coloro che vogliono meno Stato, di coloro che aspirano – legittimamente, per carità - alla carriera e a far soldi. Forse sbagliano ma chi non ha sofferto si sente intoccabile e non pensa che un giorno il debole potrebbe essere lui... Mi verrebbe da citare Biffi, già cardinale di Bologna: una società “sazia e disperata”.
Avviandomi a concludere non sono d'accordo con te neanche sul fatto che sia stata “mani pulite” a determinare Berlusconi. “Berlusconi” è stato determinato dal mutato quadro geopolitico: i poteri economici reali, le corporazioni, le banche, i poteri criminali, le multinazionali, si sono sentite libere di scegliere e hanno scelto in questi anni. Non c'era più la paura del comunismo e non c'era più bisogno di tener buone masse di classe bassa o media. Non c'era più bisogno di mediatori come il Psi. E' nata la cultura del successo, del capitalismo avanzato, della trasgressione e del consumismo etico: che oggi ha persino sfondato a sinistra. E' di sinistra permettere che una donna porta avanti una gravidanza per conto terzi seppure - forse – gratuitamente? Eppure la sinistra italiana ha ormai come riferimenti ideali Pannella e Soros-Popper... e ho detto tutto. Non è di certo – questa sinistra – la possibile soluzione dei mali dell'Italia e dell'Occidente, ed infatti sta scomparendo ovunque. E' questo il mondo odierno, quello vero, che detta i temi. Hanno avuto ragione due profeti: Marcuse e Pier Paolo Pasolini (entrambi Marxisti e Gramsciani).
Ciò ha determinato anche la fine della politica come scuola di vita. E qui ti faccio notare che la maggior parte degli italiani non sono intelligenti … sono furbi (qui basterebbe leggersi un po' di Flaiano). Il furbo guarda al guadagno immediato, l'intelligente guarda al futuro anche lontano... E' molto diverso...
Perdonami per la lunghezza del commento ma se vogliamo capirci qualcosa occorre un minimo di complessità... non si può commentare la Bibbia su Twitter (ti sto facendo un complimento ;-)).
Infine la gente non va a votare proprio per tutto ciò che ho detto. Nonostante gli strepiti, le offese, la volgarità e la spettacolarizzazione la gente ha capito la verità: nulla può cambiare in un mondo governato da meccanismi economici ed economicistici.
Mi piacciono le tue analisi Orazio ma ritengo che tu debba stare più attento ai meccanismi economici e “materialistici” alla base di questi fenomeni altrimenti rischi di vedere – per citare Platone - le immagini riflesse sulle pareti della caverna. Da San Salvo alcuni meccanismi si vedono meno (anche se osservo che i poteri economici del territorio decidono eccome, forse mai come oggi).
E per ora, di società alternativa, non c'è nulla di percorribile: non credo che gli occidentali siano disposti a seguire liberamente lo pseudo-comunismo cinese, lo statalismo autoritario russo o le teocrazie islamiche. Come tu sai qualche settimana addietro ho scritto due righe richiamando la Repubblica di Weimar, in relazione alla legge elettorale. La Repubblica di Weimar portò alla seconda guerra mondiale con 60 milioni di morti... Meglio fermarsi a riflettere dunque...
Cari e fraterni saluti
P.s. Permettimi due citazioni di Pasolini: hanno 50 anni, dimmi tu se non è stato profetico
Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso... Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.
Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana
Luciano Luongo