Una legge sulla trasparenza nella filiera della pasta
La legge , o meglio il decreto legge, EMANATO DAL GOVERNO IN QUESTI GIORNI impone alla filiera della produzione della pasta industriale l’indicazione della provenienza della materia prima. Se la pasta è italiana si deve specificare che anche il grano lo è.
Attualmente non è così, infatti la pasta italiana viene prodotta, per la maggior parte, utilizzando grano proveniente dall’estero spesso trattato con pesticidi non ammessi in Italia, come il glifosato che è cangerogeno.
UNA LEGGE SULLA TRASPARENZA DELLA FILIERA DELLA PASTA E' POSITIVA SIA PER IL CONSUMATORE CHE PER IL PRODUTTORE DEL GRANO e la rintracciabilità dovrebbe riguardare la filiera di tutti i prodotti: olio, vino ,pomodori frutta ecc..
Gli industriali pastai dicono che questa legge non va bene ed è da rigettare in quanto non coglie l’obiettivo della trasparenza e NON STIMOLERA’ L’AGRICOLTORE, pertanto hanno fatto ricorso al TAR oltre che in sede europea. Gli stessi industriali sostengono addirittura che il grano importato sia migliore a livello organolettico rispetto a quello italiano, per poi non dichiararne la provenienza nell’etichetta.
Attualmente il grano italiano viene pagato a 13 euro il ql e gli agricoltori non riescono a pagare nemmeno le spese di produzione; questo grano rappresenta solo il 10% nella produzione di PASTA MADE IN ITALY, il resto viene importato dall’estero a 3 euro il ql.
Questa mancanza di trasparenza genera il paradosso per cui gli agricoltori italiani non producono più il grano perché non conveniente e dall'altra parte noi mangiamo pasta italiana che italiana non è. Comunque, in attesa delle leggi sulla trasparenza, attualmente in Italia ci sono 46 Marchi di pasta che utilizzano la semola italiana.
La pasta con semola italiana al 100% si può trovare in tutti i punti vendita, anche se la grande distribuzione organizzata tende a privilegiare la quantità alla qualità.
Prima di acquistare informatevi nella vostra zona dove si vende pasta realmente 100 % MADE IN ITALY. Così facendo,oltre a mangiare bene e sano, si incentiva l’economia e l’occupazione nelle aziende italiane.
Angelo Pagano