LIPPIS CON DI TORO E DI NINNI
FINISCE OGGI IL "DIVIDI ET IMPERA"
Chi conosce Tiziana Magnacca sa che si tratta di una grande furbacchiona e lei stessa sa, prima e meglio di altri, che è anche grazie alla sua furbizia se è arrivata ad essere oggi una delle donne più potenti d' Abruzzo.
Infatti, grazie alla sua nota furbizia, l' ex sindaco di San Salvo ha saputo mantenere ed incrementare il potere, basandolo soprattutto sul "dividi et impera".
Donna Tiziana da quando è stata eletta alla Regione è riuscita a mantenere lo scranno più alto a San Salvo, ossia la presidenza del Consiglio comunale, perché è riuscita a tenere divisi Di Toro/Di Ninni e Lippis.
Ma Alfonso Di Toro non è uno meno furbo di lei e quindi è riuscito a mettere assieme lui medesimo con Nicola Di Ninni e con Giancarlo Lippis in "San Salvo liberale e popolare". Si pensi che tutti e tre erano stati eletti in tre gruppi diversi e ne erano i capigruppi. Ora stanno assieme ed hanno rinunciato alle rispettive cariche, scegliendo Di Ninni come capogruppo. Evidentemente hanno capito che in tre la Magnacca deve scendere a patti... a meno che non voglia tornare al voto.
E scendere a patti con due ex vice sindaci conoscitori profondi della macchina comunale (di cui Donna Tiziana è padrona...ma fino ad un certo punto) non sarà facile per lei. Del resto Di Toro è stato il vice di Mariotti e Marchese, mentre Lippis lo è stato di lei stessa. Non è tutto: il dottor Di Ninni è stato collaboratore alla Regione di Manuele Marcovecchio. Questo per dire che per coordinarsi coi tre (finalmente insieme) non basterà "pane e volpe". Ci vorrà la condivisione del potere...per davvero.
I due leader cittadini prima di Donna Tiziana sono andati all' Opposizione proprio per non essere stati in grado di condividere il potere con gli avversari interni: Artese si è scontrato con Altieri nel 1982 ed ha perso le elezioni nel 1985 e Mariotti con Marchese nel 2007 ed hanno perso entrambi nel 2012 proprio contro di lei. Però Lillino Artese ed Arnaldo Mariotti in Parlamento c' erano arrivati prima di litigare coi rispettivi avversari interni, mentre lei in Parlamento ci vorrebbe arrivare (o alla presidenza della Regione) e allora deve prendere atto che scontrarsi con tre può portarla all' Opposizione, cosa che indebolirebbe notevolmente la sua carriera. Quindi è verosimile che cercherà un accordo col nuovo gruppo: i numeri di Di Ninni e Lippis dovrebbe averceli; quello di Di Toro, se non ce l' ha, può chiederlo a Spadano che l' ha candidato.
Certo la Magnacca ha anche i numeri della minoranza e potrebbe tentare il "dividi et impera" usando i cinque di Travaglini/Boschetti. Ma costoro non sono sprovveduti ed io che li conosco bene so che se all'ultimo Consiglio hanno salvato il sindaco da una brutta figura (proprio per l' assenza di Di Toro/Di Ninni/Lippis) la prossima volta non lo faranno: il centrosinistra, al netto dell' ultima prova, resta alternativo alla Magnacca.
Ods