I Comuni, compreso Vasto e San Salvo hanno uno squilibrio di cassa alto al punto da poter rappresentare, se non risolto, uno squilibrio di bilancio di competenza e quindi un debito che si accumula anno per anno.
Negli ultimi cinque anni, da consigliere comunale di minoranza del Comune di San Salvo, ad ogni discussione sul bilancio di previsione o del conto consuntivo sono intervenuto( vedi atti ) ponendo la questione dei residui attivi e passivi ed il loro disallineamento e squilibrio. Fenomeno che anno dopo anno accumula e fa crescere una zona grigia nei conti pubblici e fa benissimo la Corte dei Conti ad inviare formale contestazione ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali, perché quando e se si concretizzerà un danno erariale essi saranno chiamati a risponderne in solido. I residui passivi sono i mancati o ritardati pagamenti a fornitori e terzi creditori della pubblica amministrazione, mentre i residui attivi sono le somme dovute alla pubblica amministrazione, tributi e tasse comunali, non riscosse e/o i trasferimenti da altre amministrazioni dello Stato, iscritti nel bilancio di competenza ma non incassati materialmente. I primi rappresentano un danno alle imprese fornitrici ed all’economia locale, mentre i secondi nascondono una infedeltà fiscale di alcuni a danno dei cittadini corretti e rispettosi degli obblighi tributari verso il comune che continua a fornire servizi a tutti indistintamente. I giochi tra competenza e cassa con l’ausilio della banca tesoriera che fa le anticipazioni, con gli interessi sul prestito a carico del bilancio pubblico, permette alle amministrazioni di fare spese senza la copertura di cassa, cioè reale. Ecco perché l’anticipazione di cassa, prevista dalla normativa, è un indicatore del buon funzionamento dell’amministrazione pubblica e va tenuto sempre sotto osservazione. E’, per farmi capire, come la cessione del quinto dello stipendio o il prestito richiesto all’agenzia finanziaria da parte dei cittadini, legittimo sul piano formale ma bisogna sapere che è un debito a breve termine da chiudere per riportare in equilibrio il bilancio familiare.
Per alcuni mesi i Consiglieri di minoranza del Comune di Vasto di orientamento centrodestra hanno battagliato sulla contestazione inviata dalla Corte dei Conti sul tema sopra illustrato all’attuale maggioranza: comunicati stampa, convocazione del Consiglio Comunale ed altre iniziative ampiamente riportate dalla stampa locale come se fosse un problema presente solo nel bilancio di quel comune.
Con la discussione e l’approvazione del conto consuntivo 2016 del Comune di San Salvo, le minoranze hanno sollevato il problema, la stampa ha riportato la notizia e, cosa fa la Sindaca? Attacca le minoranze colpevoli, a suo dire, di non sollecitare la Regione Abruzzo ad effettuare i trasferimenti promessi e non ancora materializzati nella cassa comunale.
CONSIDERAZIONI FINALI:
- Perché la Sindaca di San Salvo, autorevole esponente del centrodestra regionale, non ha spiegato a suo tempo ai suoi amici di partito che la battaglia contro l’Amministrazione di Francesco Menna era sbagliata?
- Fatto salve, anche se da verificare democraticamente rendendo pubblici i dati, i ritardati trasferimenti regionali credo che vadano distinti i finanziamenti per spesa corrente( servizi non rinviabili e non comprimibili ) dai finanziamenti per investimenti di cui si può anche anticipare la spesa se questo non comporta aggravi al bilancio del Comune. Se viene deliberatamente anticipata la spesa in conto capitale nonostante essa comporta un anticipazione di cassa onerosa da parte della banca tesoriera, la Sindaca e l’intera amministrazione devono assumerne la responsabilità;
- Invece sarebbe molto interessante che si rendesse noto ai cittadini la consistenza delle mancate riscossioni di tasse e tributi comunali ed il perché ciò avviene. Cosa ha fatto l’Amministrazione per la effettiva riscossione del dovuto.
Insomma bisogna smetterla con la denuncia della pagliuzza negli occhi degli altri e nel sottacere la trave nei propri, come non è un buon esercizio continuare con la barzelletta che è tutta colpa degli altri e/o di c’era prima, perché la cultura istituzionale impone trasparenza e responsabilità direttamente proporzionale al potere che si ha.
Infine, uno sforzo nell’approfondimento anche sul piano tecnico da parte degli amici dell’informazione a cui va il mio ringraziamento per il servizio che danno alla democrazia, non sarebbe male per orientare meglio l’opinione pubblica.
Arnaldo Mariotti