Presentato ieri a San Salvo il saggio del giornalista e sociologo Orazio Di Stefano
SAN SALVO | La III edizione del prestigioso Premio San Vitale di quest’anno ha offerto anche l’occasione per presentare l’ultima fatica letteraria del dottor Orazio Di Stefano “Eventi politici sansalvesi 1975-2012”
(Q edizioni) e discutere, con alcuni tra i suoi protagonisti, sul periodo storico ricostruito nel libro.
L’arco temporale preso in esame dallo scrittore coincide con anni che segnano profondamente la realtà locale caratterizzandola con una notevole espansione demografica ed economica che assurge a paradigma per l’intero panorama italiano. Le particolari vicende storiche locali hanno poi contribuito a creare “una presenza a San Salvo di un tessuto sociale sostanzialmente omogeneo – a base contadina- e tendenzialmente democratico dal punto di vista politico”. Lo stesso ceto politico Sansalvese, contrariamente ad altre realtà limitrofi, è riuscito ad essere precursore dei tempi anticipando quegli scenari che solo più tardi saranno vissuti a livello nazionale. Vero è che l’intuito di alcuni tra i suoi interpreti ha saputo incidere sul decollo economico degli anni 80 trovando anche tra la popolazione un punto di equilibrio congeniale alla espansione dello sviluppo locale. A questi anni si contrappone il successivo periodo che segna il passaggio tra la prima e la seconda Repubblica traghettando la scena politica da una realtà quasi esclusivamente attenta ai propri equilibri interni ad una nuova prospettiva più aperta e impegnata alla gestione dei consensi. “Un arco temporale questo –si legge nella postfazione della professoressa Spedicato- indubbiamente interessante dal versante dell’analisi socio-politica per la complessità e l’ambivalenza da cui è stato targato”.
L’autore affronta nella prima parte dell’opera un attento e laborioso lavoro di ricostruzione degli eventi storici cercando in una successivo capitolo di analizzarne e descriverne le vicende ponendo così il lettore di fronte ad uno scenario difficilmente prevedibile che ha bisogno di nuovi strumenti di lettura e di nuove lenti per essere interpretato.
Paola Tosti