San Salvo - News

Transumanza maiali

La transumanza dei  porcari  salvanesi

Di questi tempi,  quando  si sente  pronunciare  la parola “ transumanza” ,  il pensiero  scatta   velocissimo agli antichi  pastori,  che attraverso i tratturi  guidavano le greggi  verso i pascoli della Puglia. Nei tempi andati, l’allevamento intensivo degli ovini 

non  ha  potuto espandersi a San Salvo  per  la carenza di terreni  adatti  al pascolo,  eppure  quasi tutte le famiglie tenevano in casa  un piccolo gregge di pecore e di capre. Molti, forse,  non sanno,  che fino allo scoppio della seconda guerra mondiale,  l’allevamento dei maiali allo stato brado  ebbe nel territorio di San Salvo  una forte risonanza con profonde ripercussioni sull’ economia generale. Non esisteva  la commercializzazione  delle carni perché quasi ogni famiglia salvanese allevava a casa  uno o più capi.  Delle famiglie,  che venivano individuate attraverso i  nomignoli  Custandèlle   e  Scatenàte,  praticavano la transumanza  dei suini ( emigrazione stagionale).   I porcari  salvanesi  partivano  nella prima settimana di maggio con  grossi branchi  per raggiungere  le fiere che si svolgevano fuori le mura di  Roma e  di Napoli.  Facendo così, poterono  ricavare bei soldi. Verace salvanese, Giovanni Cilli, racconta  che all’inizio degli anni ’40  papà Vitale  per varie volte andò appresso alle  mandrie  sui  sentieri della transumanza che portavano da San Salvo a Roma.  I maiali  mangiavano le  ghiande  che cadevano spontaneamente  dai lecci  e bevevano l’acqua dei ruscelli. Non fu facile per i mandriani andare  a piedi scalzi  lungo i viottoli e contemporaneamente  curare  i maiali malati. La transumanza si protraeva per  oltre due mesi  nonostante  venissero  effettuate  piccole soste negli accampamenti.   La transumanza  si affievolì  prima  della seconda guerra mondiale. A chi non piacerebbe  tornare indietro nel tempo,  per gustare  una bistecca morbida e succosa?  L'alimentazione naturale era uno degli aspetti più importanti per la qualità delle carni del maiale. Le ghiande, infatti, conferivano alle carni  un aroma meraviglioso. Grazie al  movimento e alla crescita più lenta degli animali, la carne era  consistente e soda. Purtroppo di questi tempi dobbiamo accontentarci della carne  dei  maiali alimentati con mangimi di  provenienza …

Michele Molino

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