Lu preme maije (primo maggio) è una tradizione popolare di origini pagane. Il rituale della cottura di nove specie di cereali nella pignata doveva propiziare un’annata di buoni raccolti e una prole numerosa. E’ viva, oggi, in qualche piccola frazione d’Abruzzo.
Viene ricordato con altri nomi: lu lessame e lu totemàije. A San Salvo, la tradizione è tenuta in vita solo da qualche famiglia. Che significato avevano i legumi cotti nella pignàta? Al termine della stagione invernale restavano nelle cantine poche briciole di pane e qualche manciata di legumi. La fame era insopportabile. Maggio era il mese più preoccupante, dal momento che le famiglie dovevano procurarsi giorno per giorno qualcosa di commestibile da far entrare nello stomaco. Era “la coste de maije” (salita di maggio). Mettevano a lessare in una pignète (coccio di terraccotta ) tutti i rimasugli, che venivano a tavola divisi con parenti e amici.
Secondo la credenza popolare, la zuppa di legumi donava a chi la mangiava ricchezza e fertilità alla terra.
Michele Molino