San Salvo - News

Pane al forno

Troppo pane nei contenitori della spazzatura

S’illuderebbe chi  pensasse che  l’imperversare  del   maledetto virus avrebbe  fatto  breccia  (in meglio)  sulle nostre abitudini alimentari. Con la crisi economica che  sta investendo il mondo, certe cose non dovrebbero più accadere, purtroppo  non è così.

Tutti parlano di crisi, eppure si continua a buttare il  pane  nei bidoni della spazzatura, soltanto perché, magari,  alla fine del giorno ha perso la morbidezza.

Nei contenitori c’è molto pane e molti altri  cibi  commestibili.  E’ un enorme sperpero di soldi. Non ci rendiamo conto.  E’ molto probabile che, la clientela dei fornai,  compra  pane fresco tutti i giorni,  e quello che avanza finisce  il giorno dopo nel cassonetto. Nei tempi passati,  chi buttava il pane per terra  veniva preso a botte; era considerato  un peccatore.  Oggi, il pane non è più la Grazia di Dio (grazie de Dde. Recita un proverbio salvanese:  ngì sta puvertà sénza difétt ( Non c'è miseria senza che ci siano difetti). Pensiamo che c’è gente che si spacca la schiena, lavorando dalla mattina  alla sera, per portare una “ pagnotta di pane a casa”. Nei tempi passati, il pane si preparava  in casa ed era considerato sacro; se cadeva il pane a terra, si raccoglieva, si baciava e poi si mangiava, per farsi perdonare della disattenzione verso Dio. Con il pane  duro si faceva lu panecòtt  (pane cotto).  “Manca il pane come costume, liturgia, realtà non visibile - scriveva lo scrittore  Guido Ceronetti -  é necessario che  si restituisca  il significato simbolico-religioso".  Nei tempi antichi, nessuno poteva permettersi  di sprecare  una sola briciola. Il consumismo ha causato danni enormi al mondo.  E’ necessario ritornare ad uno stile sobrio, semplice,  senza  arroganza.

Michele Molino                                                                                                        

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