SAN SALVO | Se le coalizioni resteranno quattro, avremo candidati sindaci: Osvaldo Menna, Luciano Gennaro, Tiziana Magnacca e Angelo Angelucci (in ordine di apparizione). Decifriamo i messaggi lanciati.
MESSAGGIO DI OVALDO MENNA: pur avendone già scritto, possiamo confermare che Menna ha scelto un messaggio basato sul feedback diretto con gli elettori, privilegiando quelli comuni ed incazzati, a cui il candidato si presenta simile ed umile, ma con più passione e con un’ esperienza (di sette anni nelle stanze di potere) che non guasta. Per il resto delle considerazioni vedasi editoriale precedente.
MESSAGGIO DI LUCIANO GENNARO: la prima uscita pubblica è stata tesa a presentare la forza politica che lo esprime, a partire Dall’ assessore regionale più potente (Silvio Paolucci, della cui squadra il candidato fa parte). La seconda uscita di Luciano è stata tesa a presentare una coalizione con la lista del Pd (di cui lo stesso è segretario comunale e zonale) e due liste costruite da fuoriusciti di Ssd, per dimostrare che il Partito democratico non è isolato. In questi giorni, gigantografie ed immagini sul web hanno presentato lo slogan “Gennaro Luciano – due nomi per San Salvo”, che Mauro Febbo ha rilanciato su facebook con delle variazioni da parodia: “Due nomi per San Salvo: Boschetti e Mariotti”. Praticamente il noto esponente di centrodestra fa sapere che “dietro” il candidato del Pd ci sarebbero l’ex assessore regionale Antonio Boschetti e l’ex deputato Arnaldo Mariotti ovvero due uomini di potere. Ma siamo sicuri che Febbo non abbia abboccato all’ amo dei due spin doctor di Luciano, che sono Antonio Cilli ed Angelo Pollutri, due professionisti di altissimo livello? Il primo è stato capace di creare un network comunicativo nazionale ed il secondo di portare alla vittoria Francesco Menna a Vasto. Possibile che due strateghi politico-comunicativi di tale portata non abbiano immaginato che “due nomi per San Salvo” sarebbero facilmente diventati Boschetti e Mariotti ? E se quest’ ultimo slogan fosse servito a testare la reazione della città, per preparare una strategia comunicativa basata proprio su ciò che ha Luciano Gennaro ovvero due uomini potenti… affianco o dietro che dirsi voglia ? Va detto, però, che l’uso politico del potere in alcuni casi funziona ed in altri no. Infatti a Vasto, in una campagna elettorale da manuale di comunicazione politica, al lavoro “politico” di D’ Alfonso e Paolucci è stato necessario abbinare quello d’immagine creato da Angelo Pollutri, con la presentazione di una squadra giovane e fresca. Per intenderci è stato necessario mixare il vecchio e il nuovo, ovvero Peppino Forte e Paola Cianci. Se lo slogan “due nomi per San Salvo” fosse per davvero un test, esso sarebbe servito a capire quanto pesa da noi l’elettorato sensibile al rinnovamento della classe dirigente e quanto quello sensibile al potere. E se si comprendesse che funziona ancora l’uso del potere a fini politici, potrebbe scendere in campo lo stesso Antonio Boschetti. Il quale, risolta oramai la vicenda giudiziaria, ha un peso elettorale personale, con cui incrementare il consenso di Luciano.
MESSAGGIO DI TIZIANA MAGNACCA: la prima uscita pubblica del sindaco uscente è arrivata solo in queste ore. Prima le gigantografie carine ed aggraziate con il volto della Magnacca su sfondo celeste angelico. Stile freschezza di cinque anni fa, con un’ unica vera variante: da “Nasce una nuova San Salvo” ad “Ancora insieme”. Stamattina la conferenza stampa di presentazione, con i messaggi che già si comprendevano: “siamo uniti (diversamente dalla sinistra), siamo perbene (non abbiamo fatto porcherie), siamo diversi (perciò non abbiamo fatto rimpasti di Giunta), siamo capaci (abbiamo fatto molte opere pubbliche). Per tutto questo, dateci ancora fiducia. E non una fiducia semplice, ma importante”. Anzi, Eugenio Spadano si dice certo che avranno “un risultato importante, per non usare altre parole”. Insomma, la destra punta ad una vittoria plebiscitaria, rovesciando i tradizionali rapporti di forza che dal lontano ‘94 e fino alle ultime regionali del 2013 (con la sola eccezione del ballottaggio del 2012) hanno sempre visto il centrosinistra detenere la maggioranza assoluta in città (al primo turno delle comunali di cinque anni fa fini 57% a 38%). Il messaggio del centrodestra punta a capitalizzare ciò che ha fatto la propria prima Amministrazione comunale e questo sarà possibile se i sansalvesi si limiteranno a valutare solo ciò che verrà loro presentato dalla Magnacca: unità della coalizione, onestà, diversità e capacità amministrativa. Ma l’abbandono di Argirò e D’ Addario non è esattamente sinonimo di unità, l’onestà non attesta che non sia stato fatto clientelismo, la diversità non racconta che per risolvere “casi politici di possibile dissenso” (come Rino Maiale) sono stati adoperati posti nel sottogoverno (come il Civeta). Infine, la stessa capacità ha difettato, per esempio, nelle grandi opere per le quali i fornitori non ancora riscuotono. Il punto è capire se la sinistra passerà il tempo a parlarsi addosso o confuterà gli assunti della Magnacca, cosa che capiremo quando Angelucci presenterà ufficialmente la sua candidatura, le sue liste ed il suo messaggio.
Ods
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