Da dove veniamo, dove andiamo e come ci andiamo
La storia si serve di date o/e eventi per dimostrare l’avvio o la fine delle proprie epoche. Si tratta di convenzioni: non è che un determinato momento fa scoccare un passaggio storico. Tuttavia, la data e/o l’evento convenzionale
servono a farci comprendere l’evolversi dei tempi. Per esempio, il Medioevo “viene fatto iniziare” nel 476, col crollo dell’ Impero romano d’Occidente, e “viene fatto finire” nel 1492 con la scoperta dell’ America, anche se il feudalesimo (ovvero il modello socio economico su cui quel periodo poggia) continuerà per altri secoli ancora. Il fascismo, sempre per convenzione, “viene fatto iniziare” con la marcia su Roma (nel 1922), eppure Benito Mussolini, dopo quella marcia, presiedette un Governo di coalizione composto da fascisti, ma anche da popolari, liberali e nazionalisti. Il regime non c’è dubbio che cadde quando Vittorio Emanuele defenestrò il duce da capo del Governo, cioè dopo la seduta del Gran consiglio del 25 luglio ’43, ma, per il colpo di coda che ebbe con la Repubblica sociale di Salò, nell’immaginario collettivo il fascismo finisce con Piazzale Loreto, dove lo stesso Mussolini venne appeso a testa in giù.
Questa premessa serve per portarci a “datare” la prima e la seconda repubblica (democratica). Trattandosi di repubblica è giusto dire che essa è nata con la vittoria del referendum del 2 giugno ’46. Ma quando è finita la prima repubblica ? Convenzionalmente potremmo indicarne la fine con l’arresto di Mario Chiesa, che aprì Mani pulite, l’ inchiesta con cui si sarebbero cancellati i partiti nati dalla costituzione repubblicana-antifascista. Personalmente, invece, ritengo che la fine della prima repubblica e l’inizio, contestuale, della seconda siano avvenuti in Parlamento il 3 luglio del ’92, quando l’esponente di maggior spicco di quel periodo, Bettino Craxi, disse la verità sui finanziamenti (illegali ed irregolari per tutti i partiti) e chiese ai presenti di essere smentito. Nessuno si alzò per smentirlo. Fu l’ unico silenzio - verità della classe politica, che aveva sbagliato a gestire in quel modo fondi pubblici e privati e che, per questo, il popolo voleva punire e cacciare, come poi successe. Ma non furono cacciati tutti quelli che avevano praticato il finanziamento “illegale o irregolare”. Alcuni, di destra e di sinistra, che pure avevano quel peccato originale, restarono ipocritamente in vita, perché anche le personalità collettive, al pari di quelle individuali, seguono l’istinto di sopravvivenza. La ricordata ipocrisia generò altra ipocrisia, tanto che oggi per i politici è estremamente e trasversalmente facile e diffuso raccontare bugie ed essere ipocriti col popolo, fare promesse che si sa di non poter mantenere. La gravità non sta tanto nei conti pubblici (che l’ Europa o il pareggio di bilancio in Costituzione ci controllano), quanto nel pesantissimo rapporto di sfiducia tra rappresentati e rappresentanti, aggravato dalla transumanza parlamentare. La quale continuerà e si allargherà dopo il 4 marzo prossimo, non solo se il risultato elettorale non produrrà maggioranza, ma anche se dovesse sfilacciarsi la coalizione vincente.
Craxi disse la verità, perché i suoi colleghi leader dicevano la verità. Al netto dell’ astuzia personale di Andreotti e della doppiezza comunista (che era tuttavia una strategia politica), nessuno storico può dire che Moro o Almirante o Fanfani o Saragat o lo stesso Berlinguer fossero bugiardi. Oggi, invece, la classe dirigente è bugiarda ed è quasi totalmente sputtanata. Per questo è giusto chiedersi dove ci porterà. Sicuramente verso un periodo di ulteriore sfiducia tra rappresentati e rappresentanti, anche se il sistema nazionale e quello europeo hanno degli anticorpi per la tenuta dell’ Italia (governi tecnici, di larghe intese, supplenze del Capo dello Stato, come fecero Scalfaro e Napolitano). Il Paese anche se non crollerà, andrà avanti nel brodo della poca chiarezza e dell’ipocrisia, nel quale sguazzano i forti, mentre per i più deboli è probabile che si aprano dei tempi bui, tempi ancora più bui. E semmai la terza repubblica dovesse nascere, è bene che si origini dalla serietà delle persone che ne faranno parte.
Ods
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